Brasile: carne illegale, sospetti su leader mondiale del settore

RIO DE JANEIRO. – Maxi-operazione delle forze dell’ordine brasiliane contro la vendita illegale di carne da parte delle maggiori imprese locali del settore: gli agenti stanno eseguendo 309 mandati in sette stati. Il blitz, battezzato ‘Carne Fraca’ (carne debole) è il maggiore mai realizzato dalla polizia federale nel Paese. Le indagini colpiscono multinazionali come Jbs (più grande produttore mondiale di carne e secondo gruppo alimentare al mondo) e Brasil Foods (Brf).

Secondo gli inquirenti, ispettori del ministero dell’Agricoltura sarebbero coinvolti nello schema fraudolento, che faceva ottenere le licenze attraverso controlli irregolari dei frigoriferi. Le indagini hanno scoperto l’uso di carni già degradate, poi contraffatte attraverso l’acido ascorbico, e persino l’imballaggio di prodotti scaduti.

Tra i 38 mandati di arresto emessi ci sarebbero anche i nomi di due dirigenti di Brf, impresa che nel 2015 aveva tra l’altro ceduto a Parmalat le proprie attività lattiero-casearie. Nel mirino degli investigatori è inoltre entrato il colosso Jbs, noto anche in Italia per aver acquisito, nel 2011, il salumificio Rigamonti.

Il pubblico ministero federale del Paranà ha intanto disposto il blocco di un miliardo di reais dalle aziende indagate. Nelle intercettazioni della polizia giudiziaria viene citato anche l’attuale ministro della Giustizia, Omar Serraglio, contro il quale però al momento non esisterebbe nessuna ipotesi di reato.

Alcuni carichi di carne, presumibilmente degradata, sarebbero stati esportati dal Brasile verso l’Europa: lo sostiene la polizia federale verde-oro, che ha avviato una maxi-operazione contro la vendita illegale di carne da parte delle maggiori imprese brasiliane del settore, eseguendo vari mandati di perquisizione e di arresto in sette stati del Paese sudamericano.

Secondo quanto riportano alcuni media, tra cui ‘Folha de S.Paulo’, intercettazioni telefoniche hanno rivelato che almeno quattro container appartenenti al colosso alimentare brasiliano, Brf, sarebbero stati bloccati in un non meglio precisato “porto italiano” perché al loro interno sono stati trovati “indizi di salmonella”. Fonti investigative italiane, interpellate sulla vicenda, dicono però di non essere a conoscenza dell’arrivo di carne avariata in un porto italiano.