Alitalia: momento critico, approfondire il confronto

ROMA. – Un confronto approfondito tra azienda e sindacati che entri nel merito dei vari aspetti del piano industriale. E’ così che procederà nei prossimi giorni la vertenza Alitalia: Governo, azienda e sindacati hanno infatti deciso di procedere con dei tavoli tecnici, che inizieranno già mercoledì e proseguiranno per una decina di giorni. Un lavoro che, trattandosi di una società privata, verrà solo accompagnato dal Governo, che esclude invece qualsiasi intervento pubblico per la compagnia.

E se per i sindacati le posizioni restano distanti, l’azienda assicura la massima collaborazione e smentisce le voci su un presunto avvio della procedura di mobilità. L’incontro con i ministri dello sviluppo e dei trasporti Calenda e Delrio (e rappresentanti del Ministero del Lavoro), da cui ci si attendeva una mediazione del Governo sulla richiesta dell’azienda di 2.037 esuberi solo nel personale di terra, si è concluso con la decisione di proseguire con dei tavoli che si terranno alla presenza dei tecnici del Mise, Mit e Ministero del lavoro: un punto verrà fatto tra una decina di giorni, probabilmente giovedì 30 marzo, alla presenza dei ministri.

Non c’è invece un calendario degli argomenti, che sono molti e tra i quali spicca quello dell’andamento economico, che i sindacati vogliono vedere nel dettaglio, convinti che non tutti i problemi della compagnia vengano dal costo del personale. Su questo l’a.d Cramer Ball ha assicurato la “piena disponibilità” a lavorare con i sindacati per rispondere ad ogni richiesta e andare in profondità sui vari aspetti.

E il futuro presidente esecutivo Luigi Gubitosi ha dato la massima disponibilità a fornire tutti i dettagli necessari ai sindacati con l’auspicio – ha detto al tavolo – che almeno parte del loro scetticismo possa rientrare. Ball ha anche smentito le voci di un presunto avvio della procedura di mobilità e ha sgombrato il campo da alcuni equivoci, assicurando che è prevista una crescita del lungo raggio (gli 8 aerei in più porteranno a 32 la flotta, il numero più alto da 15 anni); che due terzi dei tagli non derivano dal costo del lavoro; e che i 20 aerei messi a terra non sono un disimpegno.

La situazione comunque resta molto critica. Ad evidenziarlo, secondo quanto riferito da fonti sindacali, il ministro Delrio, che rispondendo poi ai cronisti che lo sollecitavano al termine dell’incontro ha puntualizzato: “che fosse critica non lo scopriamo oggi”.

Delrio – secondo fonti presenti al tavolo – ha comunque sottolineato la strategicità della compagnia. Un concetto ribadito anche da Calenda che, sempre secondo i presenti, avrebbe assicurato che la compagnia resta privata. “Hanno detto che non ci saranno interventi dello Stato, che non intendono entrare nel capitale e che questa è la trattativa di un’azienda privata”, ha riferito Claudio Tarlazzi della Uilt. Il Governo si è invece astenuto dal dare giudizi sul piano in attesa di elementi di merito.

Restano freddi i sindacati, che hanno pronto uno sciopero di 24 ore il 5 aprile (lo sciopero non è però stato oggetto del tavolo). “Per noi il Piano è irricevibile e non credibile: un ridimensionamento dell’azienda senza un vero rilancio”, ha detto Antonio Piras della Fit Cisl.

“Abbiamo posizioni molto diverse”, ha aggiunto Tarlazzi. “Le posizioni delle parti sono ancora quelle di venerdì”, ha aggiunto Nino Cortorillo della Filt Cgil: “l’elemento uscito oggi è che il Governo si fa garante del metodo, non del merito”. Intanto oggi c’è stato lo sciopero dei controllori di volo, con circa 170 voli cancellati a Fiumicino, tra arrivi e partenze nazionali e internazionali.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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