Boldrini contrattacca sui vitalizi. M5s insiste: “E’ truffa”

L'allora vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017.
L'allora vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017. ANSA / ETTORE FERRARI
Il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio (C), con Riccardo Fraccaro (S) e Laura Bottici (D) durante la presentazione della proposta del Movimento sui vitalizi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, Roma, 27 febbraio 2017. ANSA / ETTORE FERRARI

ROMA. – “Intimidazioni inaccettabili”. La Presidente della Camera, Laura Boldrini, non ci sta a far passare le nuove ‘intemperanze’ dei 5 Stelle sui vitalizi a Montecitorio come una routine a cui fare l’abitudine e lancia il suo avvertimento: “In realtà siamo di fronte a una serie di episodi gravissimi, pericolosi per la stessa vita democratica del Paese”.

“Ho sentito raccontare, come un normale episodio della vita parlamentare, che c’è stata un’irruzione nell’Ufficio di presidenza a Montecitorio seguita dalla sospensione di alcuni parlamentari che poi hanno organizzato un flash mob” si indigna la Presidente della Camera che in un’intervista al Corriere ricorda: un’irruzione nell’Ufficio di presidenza, “è un gesto che non si può giustificare in alcun modo, realizzato con la forza e a scopo chiaramente intimidatorio”.

Insomma, “un episodio del genere non è mai accaduto nell’intera storia della nostra Repubblica”. Ed è ancora più condannabile perché arriva “da chi si presenta come paladino della Costituzione e delle regole della democrazia”.

Ruolo che i 5 Stelle, invece, ribadiscono, esibendo come una medaglia da appuntare sul petto la loro rivolta e, soprattutto, i 15 giorni di sospensione comminati a 45 deputati per la bagarre: un “serio attentato al confronto e al funzionamento delle istituzioni” recita il provvedimento di Montecitorio.

“Siamo stati puniti per aver difeso l’uguaglianza dei cittadini sancita dalla Costituzione e per aver raccontato la verità agli italiani” sottolinea Dalila Nesci, tra i 5 Stelle una delle più colpite dalle sospensioni deliberate ieri. Il collega Danilo Toninelli si lancia in una difesa del Movimento prendendo addirittura a modello la celebre orazione funebre per Cesare che William Shakespeare fa declamare a Marco Antonio.

“Amici, io vengo a rimproverare il Movimento 5 Stelle, non a difenderlo” scrive in un post il deputato che, ispirandosi alla strofa del Bardo (“io vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo”) prova a ribaltare, così come Antonio, il giudizio del popolo sul Movimento dalle accuse mosse dalla Presidente della Camera.

Ma sui 5 Stelle piove l’indignazione bipartisan. “Comportamenti inaccettabili” tuona l’azzurro Renato Brunetta così come il governatore campano, il dem Vincenzo De Luca, che attacca: “Con loro userò il metodo ‘cialtroneria zero’. Sono dei truffatori politici” dice riferendosi alla Regione dove, sostiene, c’è una legge per rinunciare all’indennità “ma nessuno di loro ne ha fatto richiesta”.

“Qui c’è un solo cialtrone: De Luca. Per il M5S parlano i fatti” replica la 5 Stelle Valeria Ciarambino. Analogo schema in Friuli, dove Debora Serracchiani fa la stessa denuncia e viene accusata: “mentitrice seriale”.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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