Corea del Nord, Seul: “Tempo scaduto, fermare Pyongyang”

SEUL. – “ll tempo non è dalla nostra parte. Siamo in una fase cruciale. La Corea del Nord si avvicina al momento finale della sua escalation nella minaccia nucleare. Occorre che la comunità internazionale produca il massimo sforzo per fermare Pyongyang, altrimenti sarà troppo tardi”.

Il governo di Seul lancia il suo appello alla comunità internazionale alla Conferenza mondiale di giornalismo, in programma in diverse città della Corea del Sud fino all’8 aprile, attraverso il viceministro degli Esteri Ahn Chong-ghee. L’invito, in vista del vertice tra il presidente americano Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping del 6 e 7 aprile, è ad unire le forze e inasprire le sanzioni per costringe il leader nordcoreano Kim Jong-un a cambiare rotta.

La Corea del Nord – ricorda il governo sudcoreano – ha accelerato la sua corsa nel nucleare con due test e 24 lanci missilistici lo scorso anno e tre test già quest’anno. Un quarto sarebbe in preparazione. “Dopo ogni test – ha aggiunto Ahn Chong-ghee – Pyongyang si avvicina sempre più all’obiettivo della distruzione di massa”, con missili in grado di raggiungere Europa e Stati Uniti.

Con l’arrivo al potere di Kim Jong-un tutti gli sforzi per arrivare alla denuclearizzazione, che pure negli ultimi venti anni hanno portato a tre differenti accordi, anche se poco efficaci, si sono infranti davanti al rifiuto di qualunque negoziato del nuovo leader.

“Usa, Giappone, Australia e Ue hanno stretto la morsa sulla Corea del Nord con sanzioni unilaterali – ha proseguito l’esponente governativo -, ma servono misure sempre più forti in grado di modificare il corso degli eventi. In quest’ottica l’alleanza con gli Usa ci consente di mettere in campo nuovi deterrenti”.

L’ultimo sviluppo è il sistema di difesa Thaad, lo scudo per proteggere la Corea del Sud da lanci missilistici. “La Corea del Nord – ha aggiunto Ahn Chong-ghee – possiede circa 1.000 missili. L’85 per cento sono Scud e Nodong a breve e medio raggio. Abbiamo il diritto di difenderci. Questo è il solo scopo dello scudo, non c’è nessuna minaccia verso nazioni terze perché la copertura è limitata alla penisola coreana, come anche Washington ha più volte sottolineato”.

La Cina ha protestato contro lo scudo, ritenuto una minaccia alla propria sicurezza nazionale, attraverso il boicottaggio dei prodotti sudcoreani e il blocco del turismo. “Sono misure estremamente irrazionali – ha detto ancora – che, oltre alla riprovazione di governi e aziende di tutto il mondo, potrebbero portare all’isolamento della popolazione coreana con gravi e durature conseguenze. La Cina ha difeso con forza negli ultimi mesi il libero mercato contro le politiche protezionistiche, ci auguriamo che alle parole faccia seguire i fatti”.

Le preoccupazioni di Seul non sono rivolte solo alla Cina, ma in generale al vento del protezionismo che spira forte nel mondo, a partire dagli Usa, che rischia di mettere in ginocchio un paese che ha da sempre fatto del libero scambio la sua forza.

“Gli impulsi protezionistici – ha affermato il viceministro sudcoreano – devono essere fermati perché stanno minando gli sforzi di cooperazione internazionale”.

La Conferenza mondiale di giornalismo, che si svolge in una delicata fase politica per la Corea del Sud per l’incertezza legata alle elezioni politiche del 9 maggio dopo la destituzione e l’arresto dell’ex presidente Park Geun-hye per corruzione, ha portato a Seul cento giornalisti da oltre cinquanta nazioni di tutti i continenti per sensibilizzare i media sulla minaccia nucleare e intensificare gli sforzi verso la pace, oltre a garantire un sereno svolgimento delle Olimpiadi invernali del prossimo febbraio nella zona di Pyeong Chang, proprio a ridosso del confine con la Corea del Nord.

Giornali ed esperti di comunicazione, oltre a rappresentanti di sindacati e associazioni di settore, sono arrivati a Seul anche per affrontare il tema delle fake news e delle strategie per combatterle, oltre che delle minacce alla libertà di stampa e all’incolumità dei reporter. L’obiettivo è rafforzare le relazioni per creare una rete mondiale che consenta di difendere I lavoratori e il diritto all’informazione nel mondo.

(di Michele Cassano/ANSA)

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