Trump rimuove il falco Bannon dal Consiglio di sicurezza

EPA/MICHAEL REYNOLDS
EPA/MICHAEL REYNOLDS

WASHINGTON. – Steve Bannon è fuori dal Consiglio di Sicurezza Nazionale. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rimosso il suo stratega politico più fidato dal delicato organo all’interno della Casa Bianca, facendo così un passo indietro su una decisione altamente controversa, che dava al ‘falco’ Bannon un potente strumento di influenza nella West Wing.

E a Washington si parla già di passaggio cruciale e di un riassetto degli equilibri, con la linea ‘moderata’ che prevale (incarnata da Jared Kushner) e con le redini dell’Nsc ora saldamente in mano ai militari e al generale McMaster in particolare, nominato a capo del Consiglio dopo le dimissioni di Mike Flynn.

Proprio in queste ore d’altra parte Trump si ritrova forse per la prima volta a fare i conti con le responsabilità che ricadono sul presidente degli Stati Uniti davanti all’acuirsi delle crisi internazionali, Siria e Corea del Nord in testa.

Il ‘rimpasto’ è stato messo nero su bianco in un memorandum pubblicato nelle scorse ore che non annovera più Bannon tra i membri del ‘Principals Committee’, posizione che gli consentiva di fare da ‘guardiano’ alla visione di Trump (questo lo scopo all’origine dell’incarico) con la facoltà di mettere ai voti decisioni su cui avesse ritenuto che il consiglio non seguiva la linea del presidente.

Il rischio di un’ingerenza politica che McMaster pare non fosse disposto a digerire, da cui – nero su bianco appunto – la rettifica su chi guida il National Security Council. Secondo un’altra versione che circola invece, il ruolo di Bannon era in realtà quello di ‘tenere d’occhio’ Mike Flynn, ed essendo ormai l’ex generale in pensione stato spinto fuori dalle stanze dei bottoni dal suo coinvolgimento nel Russiagate, il compito dell’ex capo di Breitbart si è esaurito.

Sta di fatto, però, che le dimissioni Flynn le ha rassegnate già da settimane, mentre continua l’inchiesta al Congresso e dell’Fbi sui contatti dell’entourage di Trump con rappresentanti russi. Trump non ha detto una parola su Bannon, e anche Mcmaster ha optato per il profilo basso. Ma per i commentatori americani quello che è avvenuto oggi è stato un mezzo terremoto.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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