Confidustria: allarme credito, frenerà la ripresa

ROMA. – “Da due anni c’è una lenta risalita dell’economia che avviene insieme ad una forte contrazione del credito alle imprese. La questione è: quanto può durare?”. Per gli economisti di Confindustria è una situazione che “ha poche possibilità di durare”, come sta invece accadendo in Spagna dove ci sono più ampie “possibilità di autofinanziamento”: “I margini italiani vengono erosi nel 2017”, frenando la già debole ripresa. E’ quindi “cruciale favorire rapidamente la ripartenza del credito alle imprese”: un ‘nodo’ che Confindustria sottolinea in vista dell’Ecofin di domani e sabato a Malta, “il luogo ideale per delineare una strategia efficace”.

A preoccupare gli industriali è anche il segno meno che il Centro studi di Confindustria ha registrato nel 2016 per il credito erogato dai principali gruppi bancari: “In Italia i prestiti alle imprese si sono ridotti per cinque anni consecutivi, a un ritmo medio del 3,2% all’anno nel periodo 2012-2016 (-15,3% cumulato). E la caduta, a inizio 2017, è proseguita. Nel 2016 sono diminuiti anche i prestiti alle imprese erogati dai primi 4 gruppi bancari italiani: -0,8% (elaborazioni CsC sui bilanci dei singoli istituti), rispetto al -2,2% dell’intero sistema bancario”.

Una analisi contestata dall’Abi: “I dati ufficiali di fonte Banca d’Italia segnalano che i finanziamenti complessivi alle imprese sono cresciuti a fine 2016 dello 0,23% su base annua”, dice l’associazione bancaria sostenendo anche che le imprese hanno “ridotto in misura significa gli investimenti, generando un aumento del surplus di cassa di quasi il 10%”-

Via dell’Astronomia vede nella stretta del credito “uno dei freni dell’economia che aiuta a spiegare il divario di crescita con Francia e Germania. Quanto può durare ancora la creditless recovery in Italia, che ha già due anni di vita?

In Spagna, paese paragonabile per grado di indebitamento delle imprese e sviluppo dei mercati finanziari, la risalita senza credito dura da oltre tre anni. Come mai? Perché c’è un solido trend di aumento della redditività delle imprese e, quindi, della possibilità di autofinanziamento.

Anche in Italia il mark-up delle imprese è risalito (+2,9% rispetto al minimo del 2012). Tuttavia, ciò è legato al calo dei prezzi degli input, non a quello del ‘clup’ (il costo del lavoro per unità di prodotto) come in Spagna. Nello scenario CsC, i margini italiani vengono erosi nel 2017, dopo essersi fermati già nella seconda parte del 2016”.

Lascia un commento