Dal raid coi gas all’attacco Usa, il film degli ultimi giorni

La base colpita dai missili Usa (Syrian government TV, via AP)
La base colpita dai missili Usa
(Syrian government TV, via AP)

NEW YORK. – Settantadue ore per decidere. Le foto scioccanti dei bambini uccisi dai gas colpiscono così tanto Donald Trump che, accantonando la politica dell’America First, ordina con estrema rapidità un bombardamento mirato per punire Bashar al-Assad, il ”dittatore” siriano responsabile l’attacco chimico a Idlib.

Ecco di seguito la cronistoria degli avvenimenti che hanno portato alla decisione del presidente americano di intervenire a Shayrat.

L’ATTACCO CHIMICO. Viene sferrato martedi’ 4 aprile sul villaggio di Khan Sheikhoun, nella provincia siriana di Idlib, e causa la morte di quasi 100 persone, fra cui decine di bambini.

LO SHOCK DELLE FOTO. Le immagini che mostrano bimbi seminudi e ammassati gli uni sugli altri scioccano il mondo. La Casa Bianca condanna seccamente l’attacco, accusa il regime di Assad e critica la debolezza dell’amministrazione Obama.

IL FLOP ALL’ONU. Al Palazzo di Vetro va in scena lo scontro fra Usa e Russia che il 5 aprile porta al fallimento della bozza di risoluzione dei Paesi occidentali. L’ambasciatrice Haley apre per la prima volta alla possibilità di un intervento Usa.

LA SVOLTA DI TRUMP. Sempre il 5 aprile il tycoon afferma come si sia andati ”ben oltre la linea rossa”: “Quello che ho visto ha un grande impatto su me e cambia il mio atteggiamento verso la Siria e Assad”. “Ora la responsabilità è mia”.

VENTI DI GUERRA. Il Pentagono il 6 aprile informa Trump sulle opzioni militari per punire Assad, mentre il presidente vola a Mar-a-Lago per incontrare il leader cinese Xi Jinping.

VIA LIBERA ALL’ATTACCO. Viene sferrato alle 8,45 ora di Washington. Un intervento mirato per colpire la base da cui e’ stato lanciato l’attacco chimico.

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