Padoan in missione a New York, rassicura gli investitori

Pier Carlo Padoan durante l'Eurogroup Finance Ministers meeting in Brussels, 26 gennaio 2017. EPA/OLIVIER HOSLET
Pier Carlo Padoan durante l’Eurogroup Finance Ministers meeting in Brussels, 26 gennaio 2017. EPA/OLIVIER HOSLET

NEW YORK. – Missione a New York per il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Obiettivo: rassicurare gli investitori sulle prospettive dell’Italia e sugli effetti delle misure prese negli ultimi anni, a partire dai progressi della giustizia civile. Con la manovra pubblicata in Gazzetta Ufficiale e quindi in vigore, Padoan incontra direttori generali, capi economisti e amministratori delegati di banche, private equity e fondi di investimento Usa. Fra gli investitori ci sarebbero Blackrock e JPMorgan.

La missione segue le riunioni del Fmi, durante le quali il ministro si è confrontato con i suoi omologhi sullo stato dell’economia mondiale. Un quadro congiunturale globale in cambiamento, in cui l’Italia punta ad affermarsi. A fronte del timore dell’avanzata del protezionismo, il messaggio di Padoan agli investitori è infatti che l’Italia è un paese le cui porte sono aperte: da qui l’invito a sfruttare le nuove occasioni che offre in un rinnovato quadro strutturale.

Le misure adottate dal governo puntano proprio a rendere l’Italia, come spiegato da Padoan nel corso delle riunioni del Fmi, un paese attraente per gli investimenti. Si inseriscono in questo quadro la riduzione dell’Ires al 24%, ma anche l’introduzione del patent box e il rafforzamento del credito per la ricerca e lo sviluppo.

Il pacchetto su cui il governo punta per attirare capitali umani si basa sulla semplificazione del regime per i redditi esteri di soggetti ad alta capacità contributiva che si trasferiscono in Italia. Ma anche sull’aumento al 50% dell’esenzione quinquennale per i lavoratori dipendenti che si trasferiscono nel Belpaese dopo almeno due anni all’estero. L’altro pilastro della strategia del governo è rendere permanente l’esenzione quadriennale del 90% per i ricercatori e docenti che provengono dall’estero.

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