Venezuela, muore un altro giovane nella protesta contro il governo

Juan Pablo Pernalete Lloveras, il giovane deceduto nel quartiere di Chacao dopo essere stato colpito da un gas lacrimogeno esploso dalle forze dell’Ordine ad altezza d’uomo

 

CARACAS – Sempre più pesante il bilancio delle proteste che dall’inizio del mese organizza quasi quotidianamente l’opposizione al governo del presidente della Repubblica, Nicolas Maduro. La violenza con la quale sono intervenute Polizia e Guardia Nazionale contro i cortei indetti dal Tavolo dell’Unità, l’eterogenea coalizione di partiti che si oppongono al governo del presidente Maduro, ha fatto altre vittime. A Caracas è morto, dopo essere stato colpito al petto da un gas lacrimogeno sparato ad altezza d’uomo dalle forze dell’Ordine, Juan Pablo Pernalete Lloveras, studente universitario di appena 20 anni. Immediatamente soccorso dai giovani della “croce verde”, è arrivato senza vita alla sede di “Salud Chacao”. Inutili i disperati tentativi dei medici che, come ha raccontato il sindaco Ramon Muchacho tra le lacrime, hanno cercato di rianimarlo per oltre 40 minuti. Nello Stato Tachira, invece, è stata confermata la morte di Efrain Sierra. Il Governatore Vielma Mora ha commentato che Sierra è morto mentre sgomberava una delle barricate messe su dai simpatizzanti dell’Opposizione. alzate

Due pesi, due misure. Infatti, l’ennesima protesta organizzata dal Tavolo dell’Unità Democratica è stata repressa con particolare violenza dalla Polizia e dalla Guardia Nazionale che hanno usato ogni mezzo a loro disposizione: gas lacrimogeno, pallettoni di gomma, potenti getti d’acqua lanciati da camion in dotazione alle forze dell’Ordine e altri mezzi blindati. Si è svolta invece indisturbata, nell’Ovest della capitale, la manifestazione indetta dal “Partido Socialista Unido de Venezuela”, il partito di governo. E infatti, le forze dell’Ordine, contrariamente a quanto fatto con i cortei dell’opposizione, non sono intervenute per disperdere i presenti.

Il triste bilancio, ora di 28 morti, ha obbligato nei giorni scorsi a un intervento pubblico della Procuratrice della Repubblica, Luisa Ortega Díaz, che ha esortato i protagonisti della politica al dialogo, la popolazione a manifestare pacificamente e le forze dell’Ordine a intervenire limitando l’uso della violenza. La Procuratrice, durante una conferenza stampa, ha denunciato arresti illegali, fermi arbitrari e violazioni dei diritti umani.