Serie A rush finale, si lotta per Europa e secondo posto

Leonardo Bonucci festeggia dopo l'ultimo gol al Genoa. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
Leonardo Bonucci festeggia dopo l’ultimo gol al Genoa. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – La questione-scudetto, di fatto, è archiviata – poco importa se Allegri continua a fare della scaramanzia il proprio Vangelo – per i due-terzi della lotta-salvezza i giochi sono fatti, restano solo le sfide per l’Europa a mantenere accesa la fiammella dell’interesse. Quel che resta del campionato di Serie A è anche l’assegnazione dell’ultimo posto per la B, dopo la retrocessione matematica e quella sempre più aritmetica del Palermo. Poi, più nulla.

Da dicembre c’è un plotoncino di squadre che galleggiano fra le posizioni alte e quelle basse della classifica, infischiandosene sempre meno dei rischi che corrono, perché tanto una sconfitta o una vittoria non sposta di molto i loro destini o i singoli valori.

La conferma arriva dalle ultime giornate di campionato, dove piovono gol su ogni campo e dove il divario fra cosiddette grandi e presunte piccola si amplia. Tutto ciò non è sinonimo di spettacolo, nè di qualità. Tutti rischiano tutto, senza pensare alle conseguenze. Tanto, che importa? La classifica è sempre quella, punto più, punto meno.

Nella lotta per la salvezza un piccolo spiraglio resta al Crotone che, a cinque giornate dalla fine, deve incontrare nell’ordine Milan (in casa), Pescara (fuori), Udinese (in casa), Juventus (fuori) e Lazio (in casa). Un calendario solo all’apparenza complicato, lo è un po’ di più quello dell’Empoli, che dovrà vedersela contro Sassuolo e Bologna (in casa), Cagliari (fuori), Atalanta (in casa) e Palermo (fuori). Attualmente i toscani sono 17/i con 29 punti, contro i 24 dei calabresi. In teoria, pure il Genoa, che si trova a 30, potrebbe essere risucchiato, ma è difficile che il Crotone gli recuperi sei punti.

La lotta per l’ammissione diretta alla prossima Champions è un rompicapo: il prossimo turno, con il Napoli che va a fare visita a un’Inter davvero arrabbiata e la Roma che deve affrontare il derby cittadino, potrà fare un po’ di chiarezza.

Quattro lunghezze (di fatto cinque per via dello scontro diretto a favore della squadra di Spalletti) dividono giallorossi e azzurri partenopei che, rispetto agli avversari, possono contare su un calendario leggermente meno complicato: a parte l’Inter in trasferta, Cagliari (in casa), Torino (fuori), Fiorentina (in casa) e Sampdoria (fuori); la Roma, invece, avrà il derby, poi Milan (fuori), Juve (in casa), Chievo (fuori), Genoa (in casa).

Si lotta anche per il quarto, quinto e sesto posto, che valgono l’Europa League (con e senza preliminare), con almeno cinque squadre coinvolte: Lazio (punti 64), Atalanta (63), Milan (58), Inter (56), Fiorentina (55). Anche in questo caso, fra incroci pericolosi e sfide dirette, ci sarà da soffrire fino all’ultimo respiro.

Lascia un commento