Venezuela, opposizione di nuovo in piazza il Primo Maggio

CARACAS – Il Tavolo dell’Unità Democratica non demorde e la protesta non si placa. L’opposizione non vuole abbandonare la strada, nonostante la forte repressione delle forze dell’Ordine e il triste bilancio di almeno 28 morti, centinaia di feriti e migliaia di arresti. Il prossimo appuntamento con la piazza è stato fissato per lunedì prossimo, Primo Maggio.
Julio Borges, presidente del Parlamento dominato dall’opposizione, ha spiegato che nella marcia si ricorderà anzitutto la morte di Juan Pablo Pernalete, lo studente ventenne morto a Caracas dopo essere stato raggiunto da una granata lacrimogena sparata, stando ad alcune testimonianze, ad altezza d’uomo dalla Guardia Nazionale.
– Come migliaia di altri giovani – ha sottolineato – era sceso in piazza per difendere la democrazia e la libertà, e tutti vediamo cosa gli è successo.
Mentre le passioni politiche continuano a dividere il paese tra filo-governativi e opposizione senza che tra i due schieramenti si riescano a creare ponti per il dialogo, ha fatto il giro del mondo il video pubblicato da Yibram Saab Fornino, figlio maggiore dell’Ombudsman. Nel video si condanna la “brutale repressione” delle proteste dell’opposizione. Yibran Saan Fornino chiede al padre di “fare la cosa giusta” per porre fine all'”ingiustizia che sta facendo affondare il paese”.
Nel video, che ha avuto una immediata diffusione diventando virale in questione di minuti, Yibram Saan Fornino afferma che “come cittadino e come studente in legge”, osserva “con preoccupazione la rottura dell’ordine costituzionale in Venezuela”. Il giovane denuncia la repressione della manifestazione dell’opposizione, alla quale ha partecipato e nella quale è stato ucciso Juan Pablo Pernalete.
“Potrei essere stato io” a morire raggiunto da un lacrimogeno, afferma. Poi si rivolge al padre, “Defensor del Pueblo”, e dice:
“Papà, in questo momento hai il potere di porre fine all’ingiustizia che sta facendo affondare il paese, ti chiedo di riflettere e di fare quello che devi fare”.
Il Parlamento, che ha promosso le proteste in tutte le piazze del Paese, esige all’Ombudsman che condanni la sentenza (poi parzialmente ritirata) con la quale l’Alta Corte ha usurpato i poteri del Parlamento e concesso poteri illimitati al capo dello Stato. Per i parlamentari dell’opposizione, ma anche per la Procuratrice Luisa Ortega Díaz che ha condannato pubblicamente l’atteggiamento dei magistrati della Corte, le sentenze 155 e 156 costituiscono una violazione della Costituzione. Dunque, un valido motivo esigere che i magistrati vengano destituiti. Saab, dal canto suo, ha spiegato che la richiesta del Parlamento non è ricevibile, perché le sentenze sono state ritirate.

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