Migranti: “Viva l’Italia”, gioia dei piccoli profughi

Arrivo a Roma dei profughi grazie ai corridoi umani, ricevuti con cartelloni di Benvenuti.
Arrivo a Roma dei profughi grazie ai corridoi umani.

FIUMICINO (ROMA). – “Viva l’Italia!” : è il grido gioioso lanciato, tra gli applausi, all’aeroporto di Fiumicino, dai tanti bambini del nuovo gruppo di 68 profughi, in larga parte siriani, arrivati via Beirut grazie ai “corridoi umanitari” promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche in Italia e Tavola Valdese.

Tanti i nuclei familiari, sia musulmani che cristiani: stringono in mano fiori e lo striscione “Benvenuti in Italia”; c’è gioia nei loro occhi, si abbracciano, con commozione, con alcuni rifugiati già giunti con altri “viaggi della speranza” dei Corridoi. Diverse mamme stringono al petto i loro figli. Ahmed è il più piccolo di loro. Sfuggono dalla sofferenza e dalla guerra: arrivano da campi profughi libanesi; provengono in molti da Homs ed Aleppo. Domani ne arriveranno altri 57, per un totale di 125 in due giorni, tra cui 48 minori.

Allo scalo romano sono stati accolti dal viceministro degli Esteri, Mario Giro, che ha ringraziato Aeroporti di Roma per aver curato la logistica e l’accoglienza, dal presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, da Paolo Naso, in rappresentanza delle Chiese protestanti italiane, e da Donatella Candura, per il Dipartimento Libertà civili del ministero dell’Interno.

Con i nuovi arrivi, ora affidati ad associazioni, laiche e religiose, istituzioni e singoli cittadini che si sono offerte di accoglierli nelle diverse regioni italiane, per il reinsediamento e l’integrazione, viene raggiunta così la cifra di quasi 800 (ma la prima meta è quota 1.000) profughi arrivati in sicurezza e legalmente in Italia.

Il progetto prese il via 4 febbraio 2016, in accordo con i ministeri degli Esteri e dell’Interno: la prima famiglia ad arrivare con un regolare volo di linea fu quella della piccola Falak, da Homs. Il 29 febbraio seguì il primo cospicuo corridoio umanitario, con un centinaio di siriani. Seguirono altri sempre dal Libano il 3 maggio, il 16 giugno, il 24 e 25 ottobre, il 1 e 2 dicembre; ed ancora, nel 2017, il 30 gennaio, il 27 febbraio ed il 2 marzo. Tredici volo in tutto.

“In un momento che vede in Europa, anche per motivi elettorali, una strumentalizzazione a fini politici del fenomeno dell’immigrazione – spiega una nota di Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche in Italia e Tavola Valdese – l’impegno crescente della società civile dimostra che è possibile un modello alternativo per accogliere e integrare uomini e donne, altrimenti vittime dei trafficanti di esseri umani (famiglie con bambini, donne sole, anziani, malati, persone con disabilità).

Tutto ciò grazie anche alla generosità di tanti italiani, con un progetto totalmente autofinanziato. Un modello replicabile, che si sta facendo largo in Europa. In Francia è stato firmato, il 14 marzo scorso, un accordo che adotta procedure simili a quelle in vigore per l’Italia, ma anche altri Paesi hanno già mostrato il loro interesse”. (ANSA).
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