Schiaffo di New York a Trump, ritorno a casa tra le proteste

NEW YORK. – Manca dalla sua New York la bellezza di 107 giorni, da quando volò a Washington per l’insediamento alla Casa Bianca. Mai nella sua vita era stato così tanto lontano da casa. Ma quello di Donald Trump a Manhattan è un ritorno amaro, con decine di migliaia di persone pronte a scendere in strada per contestarlo, con l’obiettivo di dare vita a una delle più imponenti manifestazioni da quando è stato eletto presidente degli Stati Uniti.

Il tam tam sui social media è già partito da giorni, e cadendo la visita nel giorno in cui si celebra lo Star Wars Day in molti invitano a sfilare nei panni dei personaggi della saga. Oppure vestiti di bianco con mestoli e pentole da usare come tamburi.

Alla vigilia dell’arrivo del presidente la città è blindata. E il clima è così rovente che il tycoon non potrà nemmeno rimettere piede nei suoi appartamenti della Trump Tower, dove in questi mesi sono rimasti la first lady Melania e il figlio Barron. La Casa Bianca ha dovuto cambiare all’ultimo momento i programmi, proprio per evitare problemi di sicurezza.

Così giovedì sera dopo la cena col premier australiano Malcolm Turnbull sulla portaerei Intrepid – ancorata sulle rive dell’Hudson ed oggi trasformata in museo – il presidente americano sarà costretto a riparare direttamente in New Jersey, nella sua residenza del Trump National Golf Course di Bedmister.

E’ qui che il miliardario magnate del real estate, nato nel Queens, passerà i weekend estivi, ora che nella Casa Bianca d’inverno di Mar-a-Lago, in Florida, comincia a fare troppo caldo. Ed è qui che ha espresso più volte il desiderio di essere sepolto.

Ma non poter salire al suo ‘castello’ sulla Quinta Strada, dove si trovano anche gli uffici dei figli Donald Jr. ed Eric, è uno smacco. Lui che con le sue torri ha rivoluzionato lo skyline più famoso del mondo ora ripudiato dagli stessi newyorchesi che lo scorso novembre hanno votato in massa per Hillary Clinton.

L’incontro con Turnbull è stato organizzato per il 75/mo anniversario della battaglia del Mar dei Coralli, dove durante la seconda guerra mondiale Usa e Australia combatterono fianco a fianco contro il Giappone. Imponenti le misure di sicurezza, con la restrizione dello spazio aereo su Manhattan e migliaia di agenti a presidiare l’area di Midtown.

Mentre nella legge di spesa che il Congresso si appresta ad approvare sono stanziati altri 23 milioni di dollari proprio per la sicurezza della Trump Tower, che all’amministrazione de Blasio costa oltre 300 mila dollari al giorno.

Lascia un commento