Boom di investimenti italiani in Francia. Terzi dopo Germania e Usa

MILANO.- Le imprese italiane sono terze per sviluppo di investimenti in Francia alle spalle solo di Germania e Stati Uniti, ma sono quelle che crescono di più: l’anno scorso l’aumento dei progetti avviati è stato del 68%, con dipendenti arrivati a un totale di 100mila. I nomi importanti sono molti (a partire da Fca e Generali), ma sono soprattutto le Pmi a spingere questa ‘contro-invasione’, forse in una risposta alle scalate dei gruppi francesi in Italia.

La Francia è anche il primo Paese di destinazione dei progetti d’investimento italiani all’estero, con oltre 2mila imprese presenti: nel 2016 gli sbarchi sono stati 141 contro gli 84 del 2015, con la creazione o il mantenimento di 3.228 posti di lavoro, facendo così realizzare all’Italia il suo migliore risultato degli ultimi dieci anni.

“La relazione economica italo-francese è sempre più forte: ricordo che siamo reciprocamente dei partner commerciali fondamentali. La Francia è il secondo cliente e il secondo fornitore della penisola”, spiega Catherine Colonna, ambasciatrice della Francia in Italia.

La presenza italiana oltralpe è importante: primo per dipendenti (circa 7mila) è il gruppo Fca con Iveco-Iribus e Magneti Marelli, seguito da Generali France (6mila addetti). Più lontano Leonardo-Finmeccanica (che con Space alliance, Ansaldo ed Eurotorp somma 3.700 dipendenti), Autogrill (3.600), Cir con Sogefi (1.850 dipendenti), Barilla (1.700), Ferrero (1.300) e Mondadori (circa 800).

“Ma sono soprattutto le piccole e medie imprese ad accelerare la loro presenza – spiega Hervé Pottier, direttore in Italia di Business France, l’agenzia per l’internazionalizzazione dell’economia transalpina – che in genere scelgono la Francia come primo Paese per lo sviluppo internazionale. Ed è chiaro che in questo quadro il loro obiettivo principale sia soprattutto il mercato interno”.

Secondo uno studio dell’agenzia francese, l’anno scorso la metà dei progetti di investimento italiani è stata destinata alla creazioni di nuovi siti, in aumento rispetto al 2015. Sostanzialmente stabili le acquisizioni di aziende francesi (che rappresentano il 13% dei progetti) e gli ampliamenti di siti esistenti.

Più della metà degli investimenti italiani provengono da imprese con sede in Lombardia o Piemonte (rispettivamente 31% e 21% dei progetti, in aumento), l’Emilia Romagna è terza e stabile, in forte crescita il Lazio.

(di Alfonso Neri/ANSA)

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