La protesta in Venezuela, giovane di 17 anni vittima della repressione

CARACAS – Il tragico saldo è di un morto, Armando Cañizales di soli 17 anni, e centinaia di feriti. manifestazione pacifica organizzata dal Tavolo dell’Unità Democratica per protestare contro il governo del presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, è stata repressa con estrema violenza dalle forze dell’Ordine. Stando a numerose testimonianze, infatti, i manifestanti sarebbero stati attaccati dalla Polizia e, in particolare, dalla Guardia Nazionale, ancor prima che il corteo cominciasse a muoversi per raggiungere il Parlamento.
Immediatamente sono iniziati gli scontri tra forze dell’Ordine e manifestanti, una guerra campale che si è poi trasferita alla “Piazza Altamira” dove un mezzo blindato ha travolto un adolescente e poi investito i compagni che cercavano di soccorrerlo lasciando, al ritirarsi, almeno altri due giovani feriti. L’azione, ripresa dai manifestanti, è stata immediatamente diffusa attraverso la rete.

Non è mancata la repressione contro i rappresentanti dei mass-media, presi anch’essi di mira dalla Guardia Nazionale. Alcuni sono stati medicati dopo aver ricevuto colpi di granate lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, ad altri sono state rubate macchine fotografiche, denaro e documenti e altri ancora sono stati portati a Salud-Chacao con forti sintomi di asfissia.
Anche i deputati del Parlamento sono stati oggetto della repressione. Il vicepresidente dell’Assemblea Nazionale, Freddy Guevara, è stato ferito da una granata mentre il deputato Julio Montoya e stato colpito alle spalle. Tanti i feriti, oltre cento stando ad alcune testimonianze, tanti anche gli arresti, anche se non si conosce ancora il numero. Il Sindaco di Chacao, Ramòn Muchacho, ha reso noto che “Salud Chacao” ha ricevuto almeno 97 persone. Di queste, 84 per traumi e lesioni causate da colpi con oggetti contundenti, nove per asfissia e due per ferite causate da pallettoni di gomma
E mentre nella superstrada Francisco Fajardo la repressione delle forze dell’Ordine si manifestava in tutta la sua violenza, il capo dello Stato consegnava alla presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, Tibisay Lucena, la proposta di una nuova “Assemblea Costituente”.
– Oggi – ha detto Tibisay Lucena, che torna nella scena politica dopo una lunga assenza – inizia un nuovo processo Costituente che rafforzerà la Repubblica e darà al Paese la pace che tutti desideriamo e meritiamo.
Dal canto suo, il presidente Maduro, senza entrare in dettagli, ha spiegato:
– I 500 Costituenti saranno eletti con il voto diretto e segreto di tutti i Venezuelani.
Affermazione che ha sorpreso dopo che aveva annunciato, il Primo Maggio, una “Costituente Comunale” in cui i 500 membri sarebbero stati scelti con elezioni di secondo grado.
– Sono venuto – ha proseguito – con la maggior volontà costituzionale di pace per dar il via a uno dei meccanismi, forse il più importante che ha il Paese; per convocare un grande dialogo di pace.
Ma l’invito è stato rispedito immediatamente al mittente dall’Opposizione che non crede nelle promesse del governo.
– Di fronte all’inganno annunciato dal presidente Maduro – ha detto categorico Capriles Radonski – i venezuelani scendono in strada; scendono in strado contro tale pazzia!

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