Segnali ancora positivi per l’economia italiana, ma il Pil rallenta

Una fabbrica attrezzata con robot
Una fabbrica attrezzata con robot.
Pil

ROMA. – L’andamento è ancora positivo, ma l’economia italiana sembra rallentare rispetto ai primissimi mesi del 2017. L’export non si rafforza, le aspettative sull’occupazione sono moderate, solo l’inflazione mostra una tendenza a consolidarsi (che il calo del prezzo del petrolio delle ultime settimane potrebbe però invertire di nuovo). Nelle rilevazioni di aprile, l’Istat nota “una decelerazione” rispetto ai ritmi precedenti.

“I segnali di dinamicità provenienti dal lato dell’offerta e dal commercio estero stentano a rafforzarsi. – sottolinea l’Istituto di statistica – L’occupazione è in una fase di stabilizzazione mentre i prezzi registrano un nuovo aumento”.

L’Istat riporta i dati sul mercato del lavoro nel primo trimestre del 2017: la crescita dell’occupazione è proseguita, “ma in misura moderata (+0,2%, 35 mila occupati in più rispetto al quarto trimestre 2016)”. Anche le prospettive per i prossimi mesi sono dunque piuttosto conservatrici, con un lieve peggioramento nel settore dei servizi, una stabilità nella manifattura e un miglioramento nel commercio e nelle costruzioni.

Incognite sono legate anche all’andamento del commercio internazionale, soprattutto per il crescente orientamento protezionistico degli Stati Uniti. Fattore che sta emergendo sempre di più tra quelli “di rischio” nella maggior parte delle previsioni macroeconomiche di istituzioni e uffici studi.

L’ultima segnalazione è arrivata dall’Upb, che ha evidenziato le incertezze legate al contesto internazionale elencando al primo posto proprio l’emergere di posizioni protezionistiche da parte dell’amministrazione Trump, a cui si sommano l’intensificarsi di tensioni nello scacchiere geo-politico, l’esaurirsi della fase di debolezza dell’euro che ha finora favorito le nostre esportazioni e l’aumento dei tassi di interesse in conseguenza di un ampliamento dello spread sui titoli di Stato.

Notizie positive per i conti pubblici arrivano però nel frattempo dalle entrate fiscali. Nel primo trimestre sono salite a 94,6 miliardi, in aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2016. A crescere è stato in particolare il gettito Iva, con un incremento di oltre il 4%, ma un contributo è arrivato anche dal canone Rai, pagato in bolletta quest’anno a partire da gennaio e non da agosto come nel 2016.

Lascia un commento