La vittoria di Macron spariglia il centrodestra. Faro Pd su asse con Berlino

(ANSA/AP Photo/Emilio Morenatti)
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ROMA. – La vittoria alle presidenziali francesi di Emmanuel Macron ha come primo effetto quello di sparigliare le carte negli equilibri politici italiani. La sconfitta di Marine Le Pen consente a Silvio Berlusconi di poter far ‘pesare’ il ruolo dei moderati all’interno del centrodestra affidando al ‘duo’ Salvini-Meloni (apertamente schierato con la leader del Front National) il ruolo di ‘spalla’ rispetto a Forza Italia, traino della coalizione.

Un primato, quello del fronte moderato, che certamente non sta bene al leader della Lega pronto ad usare il ‘nodo’ dell’Europa come spartiacque della futura alleanza. Un plauso al neo presidente francese arriva invece da tutto il Partito Democratico e dal suo leader Matteo Renzi che si congratula in una telefonata fatta insieme ad Obama proprio con Macron.

Certo, ora l’attesa è per le prime mosse del leader di En Marche ed in particolare l’atteggiamento nei confronti della Germania visto che il primo appuntamento ufficiale del neo inquilino dell’Eliseo sarà proprio con la Cancelliera tedesca. Certo, un rafforzamento dell’asse franco-tedesco non piace nemmeno ad Arcore ma l’affermazione di Macron consente al Cavaliere, alla vigilia della trattativa sulla legge elettorale, di poter riacquistare un ruolo centrale.

E non è un caso che all’indomani del voto in Francia, il leader di Fi sia tornato a a parlare in pubblico. Nei prossimi giorni poi Berlusconi è atteso nella Capitale dove ha in programma una serie di riunioni tra cui quella con i rappresentati azzurri in commissione Affari Costituzionali. Insomma l’intenzione è quella di sfruttare il voto d’Oltralpe anche negli equilibri interni alla coalizione. Per Berlusconi il centrodestra unito resta la priorità ma la guida non può che essere del partito più moderato e le elezioni francesi ne sono una prova.

Di tutt’altro avviso il segretario del Carroccio che torna ad alzare il tiro e a minacciare la tenuta dell’alleanza. Che la collocazione europea sia un ‘nodo’ ancora tutto da sciogliere all’interno del centrodestra è evidente ma, prima di affrontare la questione, il leader di Fi e il resto gli alleati vogliono aver chiaro con quale sistema elettorale si tornerà al voto.

Chi invece non sembra disposto a concedere nulla a Macron è il Movimento Cinque Stelle: a bocciare l’esito delle urne francesi è Beppe Grillo: “Sarà un altro governo delle banche”, è la sentenza. L’elezione di Macron apre una riflessione anche nel centrosinistra ed in particolare tra i Dem. Se la sconfitta di Marine le Pen mette d’accordo tutti, c’è chi come Enrico Letta frena sui parallelismi tra il presidente francese ed il leader del Pd:

“Parallelismi o automatismi non funzionano e non vanno fatti. E poi all’estero guardano alle innovazioni avvenute in Italia con maggior attenzione di quanto facciamo noi”, spiega l’ex premier che non ha dubbi su quali saranno le prossime mosse della Francia: il neo presidente francese “farà partire una iniziativa con la Germania e noi dobbiamo stare a bordo, avendone la credibilità”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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