Tajani: “Ue ora più forte, ma tanti scontenti”

MADRID. – Riportare il cittadino “al centro” della politica e della costruzione dell’Europa, nel rilancio della “grande avventura europea”, per rispondere alla crescita della sfiducia della gente e del populismo: è il messaggio che ripete instancabile Antonio Tajani da quando in gennaio è stato eletto ai vertici della politica Ue.

Il presidente dell’Europarlamento lo ha ripetuto in Spagna, dove con re Felipe VI nel giorno dell’Europa ha consegnato il Premio Carlo V a Marcelino Oreja, che nel 1977 firmò il ritorno di Madrid nella famiglia europea dopo 40 anni di dittatura. Per Tajani è una buona notizia la vittoria di Emmanuel Macron alle presidenziali francesi, perchè “rafforza lo schieramento per l’Europa”.

Ma, avverte, “bisogna capire che c’è molta gente scontenta” con la politica e con i politici. Le presidenziali hanno registrato il tasso di astensione più alto da mezzo secolo. “Servono leader in Europa che agiscano. Che risolvano i problemi, che non parlino ma che facciano” dice all’ANSA Tajani, citando i tre grandi problemi oggi al centro delle preoccupazioni degli europei, “immigrazione, terrorismo, disoccupazione”.

Per il leader Ue, la Francia domenica non ha mandato in pensione i ‘vecchi’ partiti. “Per i Repubblicains è stato un incidente di percorso, legato solo al candidato. Certo, per i socialisti il discorso è diverso, la crisi è più seria”.

L’ex-premier Manuel Valls ha dichiarato “morto” il Ps. “Certo, rileva Tajani, la novità sempre paga”, anche se in fondo l’uomo ‘nuovo’ Macron “è stato ministro di Hollande”. La vittoria del candidato di En Marche – che ha beneficiato di un voto anti-Fronte Nazionale – ha creato sollievo nelle istituzioni europee e negli ambienti finanziari, spaventati dai possibili effetti destabilizzatori di un successo di Marine Le Pen.

L’elezione dell’europeista Macron, rileva Tajani, “è un passo avanti per l’integrazione Ue” e inoltre rafforza la posizione negoziale dei 27 sulla Brexit nei confronti di Londra: “ma il più importante sarà negoziare bene”.

“Bisogna ora che i ‘Quattro’, Italia, Spagna, Germania, Francia, prendano le loro responsabilità. Come in una gara ciclistica, ci devono essere quelli che tirano il gruppo. Non possiamo stare fermi”.

Le due ‘grandi’ del sud, Italia e Spagna, nel dopo Brexit sono chiamate a svolgere un ruolo sempre più importante prevede Tajani. L’Italia deve attrezzarsi per riempire pienamente questo nuovo ruolo. “Ha bisogno di cambiare. Il centrodestra e il centrosinistra devono prendere nota di quanto ha fatto la Spagna, guardarsi nello specchio spagnolo e fare le riforme”.

Il presidente Sergio Mattarella, nella sua strategia di dialogo con i partner Ue, “già sta facendo bene, il suo ruolo è importante”. Ma i politici italiani devono capire, avverte Tajani che “non è una questione di partiti, di centrodestra o centrosinistra, ma di Paese, quale che sia il governo che uscirà dalle prossime elezioni”.

(di Francesco Cerri/ANSA)

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