Pd blinda Boschi. De Bortoli conferma e attacca

L'ex ministro delle Riforme Boschi (Ansa)
L’ex ministro delle Riforme Boschi (Ansa)

ROMA. – Nessun dubbio, nessuna crepa sulla nuova bufera Banca Etruria: governo e Pd mantengono intatta la difesa del sottosegretario Maria Elena Boschi ma a due giorni dalle rivelazioni del libro di Ferruccio De Bortoli, il caso dell’istituto aretino sembra tutt’altro che destinato a spegnersi. Da un lato c’è un M5S che resta in trincea e dall’altro c’è l’ex direttore del Corsera che anche a ‘Otto e mezzo’ conferma la validità delle sue fonti: “Spero che la querela ci sia, così vediamo i fatti”.

Querela che, al momento, resta ancorata al campo delle ipotesi. “Le cose si valutano, è inutile fare annunci, secondo me è una tempesta in un bicchier d’acqua”, spiega Vincenzo Zeno Zencovich, uno dei legali che difendono Boschi. La tempesta, però, è destinata a durare e ad arricchirsi di nuovi attacchi. De Bortoli, ad esempio, pur ritenendo “eccessiva” la richiesta di dimissioni di Boschi non risparmia nuove frecciate al cuore del renzismo.

Per “lei c’è un problema di coerenza rispetto alle sue parole in Aula”, spiega l’ex direttore del Corsera che incalza: “quella di Banca Etruria è una storia di massoneria, è noto”. Parole che, tra i renziani, innescano più di un malumore con possibili strascichi nei prossimi giorni. “De Bortoli è ossessionato dal giglio magico”, è la replica del tesoriere Dem Francesco Bonifazi. “Sarebbe ora di liberare il dibattito sulle banche da questo stantio odore di cialtroneria”, sottolinea il presidente Pd Matteo Orfini con implicito riferimento proprio ad espressione usata da De Bortoli.

Sul caso Etruria in senso stretto, invece, la linea resta quella di non rinfocolare la polemica, lasciando che la bufera – e le sue possibili ripercussioni sui sondaggi – passi. Il ruolo di Boschi, peraltro, è fuori discussione. “Ha chiarito, non c’è altro da aggiungere”, è la difesa del ministro dello Sport Luca Lotti. E, in effetti, né al pre-Consiglio dei ministri né alla riunione della cabina di regia convocata da Matteo Renzi al Nazareno, si fa menzione del caso.

Ma il M5S non ha alcuna intenzione di arretrare e, facendo riferimento ad alcune ricostruzioni comparse sul Fatto Quotidiano, accusa Boschi di aver detto in Aula “bugie sempre più gravi” mentre Luigi Di Maio dà quasi un ultimatum al premier Gentiloni ed evoca una mozione di sfiducia a tutto il governo: “se non verranno rimosse le deleghe entro la prossima settimana andremo avanti”.

Ma anche a sinistra del Pd i toni sono tutt’altro che assolutori. “Non c’è dubbio che De Bortoli dica la verità, bisogna vedere quanto sia attendibile la sua fonte”, spiega Giuliano Pisapia chiedendo “chiarezza”. Mentre Pier Luigi Bersani rafforza la linea dura. “Qui c’è di mezzo la dignità del Parlamento”, sottolinea l’ex segretario del Pd incassando l’immediata replica dei renziani: “E’ ossessionato dalla Boschi, un giorno ci spiegherà di Mps, banca 121 e D’Alema?”, sottolinea Ernesto Carbone.

(di Michele Esposito/ANSA)

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