Accordo commerciale tra Usa e Cina, da carne a carte di credito

NEW YORK. – Stati Uniti e Cina raggiungono un accordo commerciale impegnandosi ad aprire i loro mercati. Al via libera americano per il pollo cinese e per gli investimenti, Pechino risponde aprendo le porte alla carne di manzo ‘made in Usa’, alle agenzie di rating statunitensi, ma anche ai fornitori di carte di credito, ai produttori di gas naturale.

Accantonati gli attacchi e i toni provocatori della campagna elettorale, Donald Trump porta a casa un’importante vittoria simbolica e non solo. Su Twitter non nasconde la sua contentezza per l’intesa: questa ”sì è una vera notizia” dice riferendosi alle ‘fake News’ che, a suo avviso, accompagnano l’amministrazione e sono seguite al licenziamento di James Comey dalla guida dell’Fbi.

Esulta anche Pechino che, con l’accordo, mostra la volontà di aprire il suo mercato agli investitori esteri. Per il presidente Xi Jinping si tratta di un ottimo risultato da sbandierare ai 30 capi di stato che accoglierà a Pechino per il vertice ‘One Belt, One Road’, il progetto per la nuova Via della Seta.

All’incontro, a dispetto della decisione iniziale, l’amministrazione Trump sarà presente con una delegazione di alto livello a dimostrare l’appoggio verso il piano. L’ottimismo sull’accordo raggiunto spinge gli Stati Uniti e la Cina anche a guardare avanti, a una collaborazione più stretta: il piano in 100 giorni annunciato al termine dell’incontro fra Trump e Xi a Mar-a-Lago potrebbe diventare un piano economico di un anno.

L’intesa però non soddisfa tutti, con esperti e aziende scettiche. Ma rappresenta un passo in avanti, soprattutto da un punto di vista diplomatico con i due paesi alle prese con il programma nucleare della Corea del Nord. E ”contribuirà a ridurre il deficit” americano con la Cina, pari a 347 miliardi di dollari, afferma il segretario al Commercio, Wilbur Ross. In base all’intesa in 10 punti annunciata, la carne di manzo americana tornerà’ in Cina dopo un blackout scattato nel 2003 con l’epidemia del morbo della mucca pazza.

La Cina si impegna anche a consentire a colossi come Mastercard e Visa di chiedere la licenza per pagamenti in renminbi in Cina, ma anche a velocizzare il processo di approvazione dei prodotti geneticamente modificati. In cambio gli Stati Uniti assicurano la rimozione degli ostacoli alle importazioni di pollo cinese e si impegna a ”dare il benvenuto agli investimenti diretti di imprenditori cinesi”, finora visti con sospetto perché considerati una minaccia alla sicurezza nazionale.

La U.S. Chamber of Commerce, la Confindustria americana, accoglie con freddezza l’accordo. ”E’ un inizio incoraggiante, ma il vero lavoro” sull’attuazione delle promesse ”deve ancora iniziare” avverte citando la legge sulla cybersicurezza che entrerà in vigore in Cina l’1 giugno e che suscita dubbi sul furto di proprietà intellettuale.

Lascia un commento