Italia e Cina insieme su porti e cantieristica navale

PECHINO. – L’agenzia Nuova Cina, “voce” della leadership di Pechino, traccia i legami di business (e non solo) potenziali possibili tra Italia e Cina: il presidente Xi Jinping, sugli investimenti reciproci, vede le costruzioni di parchi industriali, l’e-commerce e l’innovazione. I campi di “ulteriore cooperazione” segnalati al premier Paolo Gentiloni nel bilaterale a margine della due giorni del “Belt and Road Forum” testimoniano una diversa attenzione cinese verso Roma.

I contenuti del dispaccio, insolitamente ricchi di dettagli e dai toni molto cordiali, si spingono fino a chiarire che Pechino accoglie con favore la presenza dell’Italia nella realizzazione della nuova Via della Seta e sostiene la cooperazione “nella gestione dei porti, trasporto marittimo e nella cantieristica navale”. Insomma, l’attenzione per la doppia dorsale adriatica e tirrenica menzionata in conferenza stampa da Gentiloni.

Al “China-Italy SME Investment and Trade Forum”, evento degli ultimi due giorni, hanno partecipato oltre 200 imprese italiane e cinesi (da agroalimentare ad ambiente e abbigliamento), nella sede generale di Bank of China a Pechino, per attivare contatti reali, su spinta del Business Forum Italia Cina.

“L’iniziativa – ha detto Marco Tronchetti Provera, co-presidente del Business Forum – è stata creata con il presidente di Bank of China Tian Guoli quale atto concreto. A fine anno, un terzo evento tirerà le somme per una nuova edizione del metodo business to business qui sperimentato”.

Il Dragone, secondo il sottosegretario al Commercio estero Ivan Scalfarotto, da esportatore sta muovendo verso la ricerca di qualità e investimenti hi-tech. “La partnership per le Pmi è il modello da seguire”. I primi due mesi 2017 premiano l’export italiano dopo un 2016 chiuso con l’interscambio a 38,36 miliardi di euro (+6,4% l’export oltre gli 11 miliardi, -3,4% l’import).

In quest’ottica rientra l’accordo tra Cdp e la controparte China Development Bank, firmato davanti a Gentiloni e al premier Li Keqiang, sul fondo congiunto da 100 milioni di euro alle Pmi. Alla Aiib, banca per gli investimenti in Asia promossa dalla Cina e tra i mezzi operativi della Via della Seta, hanno avuto “colloqui molto positivi” sugli schemi di collaborazione il presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani, l’ad Italferr Carlo Carganico e l’ad di Cassa Depositi e Prestiti Fabio Gallia.

Infine, la cena in ambasciata con Gentiloni e i capi di alcuni colossi cinesi come Cic, Fosun, Huawei, Vanke, China Development Bank e Bank of China, tutti già con legami con l’Italia. Insieme rappresentano il 5% del Pil cinese.

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