Giro: finalmente Italia, Nibali re Stelvio punta la rosa

Vincenzo Nibali sul traguardo di Bormio dopo 222 km. 222 km, 23 Maggio 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Vincenzo Nibali sul traguardo di Bormio dopo 222 km. 222 km, 23 Maggio 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

BORMIO (SONDRIO). – Doveva essere il giorno del Condor, invece è stata la tappa dello Squalo. Vincenzo Nibali ha scelto il modo più clamoroso per regalare il primo successo al ciclismo italiano, nel Giro numero 100. Enzino da Messina, sguardo fiero, deciso, l’unico in gara che sa come ci si impossessa di Giro, Tour e Vuelta, ha vinto sul percorso più duro, esigente, crudele: quello che prevedeva la scalata del Mortirolo e la doppia ascesa dello Stelvio.

A Bormio ha trionfato nel giorno del 25/o anniversario della strage di Capaci (23 maggio 1992), dove morirono Falcone, la moglie Francesca e gli agenti della scorta. Non un giorno qualunque. Un anniversario tragico per la Sicilia e l’Italia. Lui, così fiero della propria ‘sicilianità’, è stato chirurgico nella scelta della strategia tattica da adottare, nel dosare le energie, traendo il massimo profitto dal caso che, a circa 32 chilometri dalla fine, gli ha fornito una grande opportunità.

La maglia rosa Tom Dumoulin, infatti, si è fermato per un mal di pancia improvviso: l’olandese ha lasciato la bici a bordo della carreggiata, svestito e rivestito, è ripartito dopo un paio di minuti. Un ‘contrattempo’ che lo ha fermato proprio mentre ci si preparava alla seconda scalata dello Stelvio dal versante svizzero e che ha innescato una mini-polemica dopo l’arrivo. Dumoulin ha contestato il mancato rallentamento dei rivali che in realtà hanno frenato, poi sono ripartiti ed è scoppiata la bagarre.

Ti aspetti un attacco di Quintana, a capo del gruppetto di big che si trova a inseguire Landa, Kruijswijk e il ceco Jan Hirt, invece ai -25 parte come un invasato Nibalino e il colombiano si accoda, assieme a Pozzovivo e Zakarin, mentre Pinot si stacca immediatamente.

E’ il primo verdetto di una tappa ancora tutta da scrivere. Landa resta solo in vetta allo Stelvio 2, perché Hirt non dura a lungo e Kruijswijk perde terreno a vista d’occhio. Lo spagnolo del Team Sky viene ripreso a -11,8 km, poco dopo il superamento dello Stelvio dal versante elvetico, poi si accoda in discesa alla ruota di Nibali. Nei curvoni che portano a Bormio, il siciliano dà spettacolo e si permette anche il lusso di saltare un rivolo d’acqua, per non far bagnare pericolosamente i tubolari e limitare al massimo i rischi. Uno spettacolo.

Il funambolico Nibali prosegue a tutta, mentre Dumoulin stringe i denti e resiste, alla fine riuscirà a difendere la maglia per 31″ su Quintana, che guadagna anche 4″ di abbuono. Nibali sprinta con Landa e vince la tappa, fermando il ritardo da Dumoulin nella generale a 1’12”, mentre il distacco dal colombiano adesso è di 41″.

Prima del via di stamattina da Rovetta, lo ‘Squalo dello Stretto’ accusava un -3’40” da Dumoulin e un -59″ da Quintana, con Pinot che lo prevedeva 19″; adesso il francese è alle sue spalle, distante ben 2’38”. Ricapitolando, Nibali oggi ha inflitto 12″ a Quintana e 2’17” alla maglia rosa, riaprendo di fatto il Giro, che oggi ha inaugurato con il botto la settimana decisiva. L’ultima. E lo ha fatto con l’impresa di un Nibali strepitoso che ancora è terzo in classifica, ma notoriamente riesce a dare il meglio di sé nella settimana che conta, come conferma l’exploit di oggi, fra ali di folla, commoventi attestati d’affetto: sulla montagna dedicata a Scarponi, ma soprattutto sulle strade di Coppi. Come a voler dire: chi vuole vincere il Giro dovrà fare i conti con me. ‘Condor’ e ‘Tulipani’ sono avvisati.

(dell’inviato Adolfo Fantaccini/ANSA)