Gli italiani preoccupati più della sostenibilità, che del terrorismo

ROMA. – La sostenibilità è un concetto ampiamente acquisito dagli italiani, il 25% si dichiara molto ferrato sull’argomento e il 23% é preoccupato dalla questione, che comprende la paura per i danni all’ambiente (13%) e per la salubrità del cibo (10%). Una preoccupazione che per gli italiani viene subito dopo quella per lavoro/disoccupazione (31%) e prima del terrorismo (19%), immigrazione (14%) e l’incertezza del clima politico (7%).

Tutto ciò emerge dall’indagine “Chi ha paura del cibo cattivo? Gli italiani e la sostenibilità”, promossa da Bologna Award – CAAB, Centro Agroalimentare con Fondazione FICO e Fondazione ENPAM, realizzata da Nomisma e presentata in occasione del lancio di Bologna Award Sustainability&Food 2017 che si celebrerà a Bologna sabato 14 ottobre, due giorni prima del World Food Day.

Ma cosa vuol dire “sostenibile” per gli italiani? E’ un termine riferito all’ambiente e alla sua salvaguardia secondo 4 italiani su 10 (39%) o piuttosto alla tutela della salute secondo il 23%. C’è anche chi lo mette in relazione con la biodiversità (15%), con il cibo della tradizione (8%) e persino con l’economia (5%).

Sulla questione di come promuovere e potenziare la sostenibilità alimentare, i politici non sembrano dare affidamento agli italiani: si aspetta qualcosa da loro solo il 24%. Un altro 24% preferisce fare da sé e attivarsi in prima persona, mentre per il 27% è meglio confidare nell’industria alimentare (27%) o nell’agricoltura (17%).

Soprattutto, la sostenibilità si conquista nel quotidiano con gli stili di vita e le scelte responsabili fatte personalmente. Prima di aprire il portafoglio l’occhio va innanzitutto all’origine italiana (41%) e poi alla qualità della materia prima (39%).

Quest’anno Bologna Award introduce i “City of Food Masters”, testimonial di sostenibilità agroalimentare. Il ‘Master’ 2017 è Ibrahim Abouleish, il medico e ricercatore egiziano promotore del progetto Sekem, l’azienda biodinamica che ha trasformato in giardino migliaia di ettari di sabbia.

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