Nodo numeri al Senato, maggioranza in bilico senza Mdp

Una veduta dell'aula del Senato. ANSA/GIORGIO ONORATI
Una veduta dell’aula del Senato. ANSA/GIORGIO ONORATI

ROMA. – La frattura Mdp-Pd sui voucher rischia di avere conseguenze imprevedibili a Palazzo Madama. E’, infatti, ancora una volta al Senato che la maggioranza rischia e il tema dell’inserimento di una norma sui voucher nella manovrina va annoverato tra i più divisivi degli ultimi mesi e vede, al di là di Mdp e di Sinistra Italiana, anche alternativa Popolare in trincea.

Al momento, la proposta illustrata dal capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato, vedrebbe al Senato, in teoria, una maggioranza a quota 160 su 320. Nell’ambito dei partiti che sostengono il governo ad approvare il reinserimento dei voucher sarebbero i 98 senatori del Pd, i 27 di Ap, i 18 del gruppo Per le Autonomie e i poco più di 15 (su 33) componenti del Misto che di solito sostengono i provvedimenti del Governo. A venir meno sarebbe invece il sì dei 15 senatori di Mdp.

In teoria, quindi, si tratterebbe di un voto sul filo con un rischio altissimo per l’intera manovrina. Anche perché il sì degli alfaniani è condizionato ad un inserimento tout court dello strumento voucher: “farlo solo per le micro-imprese non ha senso”, avverte Maurizio Lupi.

Il provvedimento, tuttavia, potrebbe registrare la convergenza anche di gruppi tradizionalmente favorevoli allo strumento dei voucher, a cominciare dai 16 esponenti di Ala. E chissà se anche da FI opti per la non belligeranza magari con qualche assenza strategica in Aula. A quel punto i margini per l’ok ai voucher e all’intera manovrina sarebbero piuttosto ampi.

(di Michele Esposito/ANSA)

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