Usa: con la riforma della Sanità 23 milioni di assicurati in meno

EPA/MICHAEL REYNOLDS
EPA/MICHAEL REYNOLDS

WASHINGTON. – Con la nuova riforma sanitaria repubblicana che smantella l’Obamacare, approvata a stento alla Camera dopo il naufragio della prima versione, ci saranno 14 milioni di assicurati in meno già il prossimo anno e 23 milioni entro il 2026, in prevalenza i più poveri, i più anziani e quelli già malati: la stima è dell’ufficio bilancio (bipartisan) del Congresso (Cbo), che fornisce così nuove armi ai Dem in vista del passaggio al Senato, dove però anche molti repubblicani sono intenzionati a riscrivere la legge.

E’ la nuova grana che Donald Trump si troverà ad affrontare al suo ritorno dal viaggio in Europa. E non è l’unica: sarà chiamato a sciogliere le riserve sull’accordo di Parigi sul clima dopo le pressioni del Papa e dei leader del G7, sarà atteso da un braccio di ferro col Congresso sulla sua proposta fiscale e di bilancio, dovrà nominare il nuovo capo dell’Fbi senza sollevare sospetti di una scelta di parte, e sarà travolto dall’incalzare delle inchieste sulle presunte collusioni del suo team elettorale con i russi.

Il tutto sullo sfondo di un crescente calo di popolarità, scesa nell’ultimo mese sulla scia del Russia-gate dal 45% al 40%, secondo l’ultimo sondaggio dell’ ‘amica’ Fox News. Una rilevazione da cui emerge anche che se il 40% è a favore della riforma sanitaria repubblicana, il 54% è contro. La forbice potrebbe aumentare ulteriormente dopo l’analisi impietosa del Cbo e l’offensiva preannunciata dai Dem.

A lanciare l’allarme da Berlino Barack Obama: la tutela sanitaria è “complessivamente minacciata” dagli sviluppi politici attuali, ha ammonito, dicendosi particolarmente orgoglioso della sua riforma, da cui “hanno tratto giovamento 20 milioni di persone”. “Trumpcare sarebbe un cancro per il sistema sanitario americano”, gli ha fatto eco Charles Schumer, leader dem al Senato.

Anche un gruppo di 13 senatori repubblicani guidati dal loro leader al Senato Mitch McConnell è critico e pensa di riscrivere la legge: il rischio altrimenti è di venire penalizzati il prossimo anno nelle elezioni di midterm. Secondo il Cbo, con la riforma targata Gop, il deficit federale sarebbe ridotto di 119 miliardi di dollari in 10 anni. Ma a pagare il conto sarebbero le fasce più deboli, che vedrebbero crescere i costi e ridurre le prestazioni.

Colpa anche di un emendamento last minute per assicurarsi i voti dei repubblicani più conservatori e che consente ai singoli Stati di far cadere l’obbligo di assicurare allo stesso prezzo le persone malate e di garantire i servizi legati alla maternità. A rischio anche Medicaid, il programma sanitario per poveri e disabili.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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