TRANI. – “Viviamo in un tempo di dittatura dei social media, in cui si pensa di poter fare a meno degli organi di informazione ufficiale. Non è così ed è pericoloso”. Lo ha detto il segretario della Federazione nazionale della Stampa, Raffaele Lorusso, partecipando a Trani ad un seminario su “Informazione e hate speech: la tutela dei generi e dei minori nel linguaggio giornalistico”, organizzato dal sindacato dei giornalisti.
“La rete – ha aggiunto Lorusso – amplifica dei meccanismi che hanno contribuito a creare un terreno fertile a quanto accade, generando un deficit di formazione e informazione, perché, come ha detto Umberto Eco, Facebook ha dato parola a milioni di imbecilli”.
Diversi gli esempi di non verità e notizie false citati da Lorusso, il quale ha spiegato che da tutto ciò ci si può difendere. “Penso che si debba ripartire dalla qualità, nonostante le difficoltà economiche del settore editoriale, investendo sul lavoro regolare, remunerativo e che dia dignità ai giornalisti, aumentando le tutele – ha concluso – e che si debba ripartire dall’etica professionale, perché il linguaggio dell’odio e le fake news non hanno a che fare con la professione e l’informazione, anzi la disonorano”.
