2 giugno, Mattarella: “I valori del ’46 ci guidino per unità”

ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Pace, solidarietà e unità: sono questi i valori fondanti della Repubblica. “Valori che ci hanno unito 71 anni fa e continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale”. E’ il presidente Sergio Mattarella a dare corpo alle celebrazione del 2 giugno che si sono svolte in tutta Italia tra manifestazioni e ricordi, in un tripudio di tricolori e bande militari. Una giornata che ha unito cittadini e istituzioni nel ricordo della nascita della Repubblica sancita dal referendum del 2 giugno 1946.

Unica assente la Lega nord che da giorni si è dissociata fino al punto di invitare i sindaci leghisti a disertare le manifestazioni. Matteo Salvini ha addirittura scritto ai circa 300 sindaci leghisti chiedendogli di “tenersi lontano dall’ipocrisia delle celebrazioni del 2 giugno”.

Se a guidare le celebrazioni c’era il presidente Sergio Mattarella, presente alla parata militare dei Fori imperiali, è stata la presidente della Camera Laura Boldrini a ricollocare il ricordo nell’attualità: “la Repubblica porta con sé gli ideali di democrazia, uguaglianza, giustizia e della fine dei privilegi. Celebriamo oggi questi valori, non solo l’anniversario”, ha spiegato ricordando che “il concetto di patria non ha nulla a che vedere con le ideologie nazionaliste. Il nazionalismo esclude, la Patria è inclusiva, il nazionalismo è aggressivo, la Patria è solidale, il nazionalismo costruisce muri, il patriottismo tende la mano agli altri”. Una Patria aperta e repubblicana, quindi.

Che per il presidente Mattarella fornisce anche all’estero “l’immagine coesa di un Paese capace di assumere responsabilità nella comunità internazionale”. E certamente l’immagine di un Paese unito è venuta dalla tradizionale parata ai Fori imperiali che tra mille tricolori (una bandiera immensa di 1.600 metri quadrati è stata stesa lungo il Colosseo) ha visto sfilare tutti i reparti militari. Folla ai lati e tanti applausi. Specialmente per l’esibizione delle Frecce tricolori che hanno dipinto di bianco, rosso e verde il cielo di Roma.

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Tutti con il naso all’insù, compresi i tanti ministri che affollavano il palco autorità ai lati di Mattarella e del premier Gentiloni. Presenti circa 400 sindaci con le loro fasce tricolori e, in prima fila, quelli dei Comuni del Centro Italia colpiti dal terremoto.

Poco prima il capo dello Stato aveva reso onore al milite ignoto all’Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti. Non poteva mancare il saluto di papa Francesco: “possa l’Italia progredire e prosperare nella concordia, offrendo il suo prezioso contributo alla pace e alla giustizia nel mondo”. Il tutto attraverso un tweet diffuso sul suo profilo in occasione della Festa della Repubblica.

Sergio Mattarella ha aperto le celebrazioni ieri e le chiude oggi: protagonisti i giardini del Quirinale. Dopo il tradizionale ricevimento del primo giugno che ha accolto tanti politici, alti funzionari dello Stato e qualche vip del mondo della cultura e dello sport, oggi il Colle si è aperto ai cittadini.

Grande affluenza di pubblico nei giardini aperti per la festa della Repubblica. Migliaia di persone si sono riversate nei circa quattro ettari di giardini in un impianto cinquecentesco godendo le tante varietà botaniche e le esecuzioni delle bande militari. Come di tradizione il presidente è sceso per salutare i cittadini stringendo centinaia di mani e soffermandosi a parlare con grandi e bambini.

(Di Fabrizio Finzi/ANSA)

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