Alfano o Berlusconi? Verdiniani al bivio

Berlusconi, Alfano e Verdini
Berlusconi, Alfano e Verdini

ROMA. – “Con lo sbarramento del 5% Ala c’è, questo per noi vuol dire correre, volare”. Denis Verdini, leader di Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, nega ostentatamente che per il suo partito vi sia un problema sbarramento, e rilancia l’unità interna allo scopo di tenere compatti i suoi. E smentisce le indiscrezioni giornalistiche circa il suo addio al Parlamento. “Quando devo dire qualcosa o esternare un pensiero, parlo in prima persona, mettendoci la faccia, senza alcun timore”, sottolinea in una nota.

Tuttavia i “verdiniani”, man mano che si avvicina l’ipotesi del voto anticipato, rischiano di dividersi tra due opzioni: la prima, lo scenario oggi più probabile, quella di cercare un’alleanza di centro con Alfano, magari all’interno del ‘quarto polo’ rilanciato da Ciriaco De Mita; la seconda, che tra mille difficoltà resta comunque sullo sfondo, è quella di cercare di riallacciare un rapporto con Forza Italia.

Verdini per ora apre chiaramente alla prima ipotesi: “Noi – sottolinea – siamo interessati a un progetto di Centro, un cuneo di Centro che si inserisca nel sistema politico, un’area che può andare dal nulla al tanto”. Insomma, Verdini prevede già che il nuovo sistema elettorale porterà a un “governo dei possibili”.

E si dice quindi ovviamente disponibile a partecipare a una grande coalizione: “Noi – conferma al termine della riunione del suo gruppo – siamo nati per le larghe intese”. Per quanto riguarda la linea di Ala nei confronti della maggioranza, Denis Verdini, conferma che l’intesa sulla legge elettorale non modifica la loro posizione in Parlamento: “In Senato non cambierà niente, continueremo a fare quello che abbiamo fatto finora. Siamo – sottolinea – una forza di opposizione: opposizione responsabile”.

Le manovre al centro coinvolgono anche gli “alfaniani” gli altri centristi, quelli di governo, che puntano a raccogliere tutte le forze attorno a un nuovo polo. L’ex ministro Maurizio Lupi s’è incaricato di sondare tutti i possibili interlocutori di questa area moderata.

Duro nei confronti di questa ipotesi di alleanza, il capogruppo azzurro al Senato, Paolo Romani. “A loro dico solo, buona fortuna”, taglia corto, per poi esplicitamente chiudere la porta a chi, dopo aver governato con Renzi, pensa, per il futuro, a un ritorno a casa. “Nelle nostre liste per le elezioni politiche – chiarisce Romani – non ci potranno essere coloro che, all’ultimo momento, pur di avere un posto in lista, potrebbero pensare di tornare in Forza Italia dopo aver sostenuto il governo per tutti questi anni”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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