Petrolio affonda a 45,78 dollari. Salgono pressioni sull’Opec

Bidoni di combustibile allineati.
Un milione di barili in più

NEW YORK. – Il petrolio affonda con il balzo a sorpresa delle scorte di greggio americane. Le quotazioni perdono oltre il 4%, con il Wti che crolla a fino a 45,78 dollari e il Brent che scivola a 48,10. Il crollo delle quotazioni frena Wall Street, già in allerta in attesa di alcuni appuntamenti ‘rischiosi’: dal voto in Gran Bretagna alla decisioni sui tassi della Bce, dalle prossime mosse della Federal Reserve all’audizione dell’ex numero uno dell’Fbi James Comey e al suo possibile impatto sull’amministrazione Trump.

Per la prima volta dal mese di marzo le scorte di petrolio americane sono salite di 3,3 milioni di barili, attestandosi sui 513,2 milioni. Il mercato scommetteva su una contrazione della stessa entità ed è stato colto di sorpresa dal balzo. L’aumento segue la decisione dell’Opec di estendere l’accordo per tagli alla produzione nella speranza di spingere i prezzi.

”Il mercato continua a essere in una posizione di attesa per vedere se le scorte globali di petrolio calano, e questo aumenta la pressione sui paesi dell’Opec per il mantenimento del programma di tagli o per un’eventuale ulteriore riduzione della produzione”, afferma Andy Lipow, analista di Lipow Oil Associates.

A preoccupare è anche l’aumento delle scorte di benzina, che alimenta i timori per una domanda debole durante l’estate, con i consumatori che non aiuteranno a ridurre le scorte: se la benzina finirà nei depositi invece che nelle auto, le raffinerie continueranno a tagliare gli acquisti di petrolio da trasformare, dando vita secondo alcuni analisti a un ”circolo vizioso che non lascia molto spazio per rialzi”.

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