Accordo unanime sul testo del G7, ma senza Usa sul clima

BOLOGNA. – Avanti da soli sul clima. Ma senza “rompere” con “alleati di lunga data” nonché “partner chiave internazionali”. Gli Stati Uniti convergono su quasi tutti i temi discussi al G7 Ambiente di Bologna e consentono di arrivare ad un documento finale all’unanimità, salvo una postilla, al secondo punto, sui Cambiamenti climatici. Poche righe per ribadire il ritiro dagli Accordi di Parigi sul clima e dai relativi impegni finanziari a favore dei Paesi in via di sviluppo già colpiti da eventi climatici estremi.

“Poteva essere un G7 della rottura ed invece è stato il G7 del dialogo” ha sottolineato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, padrone di casa, nella sua Bologna, di questa due giorni in cui i riflettori erano tutti puntati sull’emissario di Donald Trump, il direttore dell’Agenzia dell’Ambiente (Epa) Scott Pruitt e sul tema del Clima.

Questo nonostante sul tavolo ci fossero anche altre questioni, dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ai rifiuti in mare, dalla finanza che sostiene la green economy all’economia circolare ed efficienza delle risorse, agli aiuti all’Africa e al ruolo delle banche per lo sviluppo, alla tassazione di favore per l’ambiente e la rimozione dei sussidi ambientalmente dannosi.

Il fronte “G6” – Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone e Canada – assieme ai commissari Ue all’Ambiente e al Clima e Energia non si aspettava certo un dietrofront degli Usa rispetto all’annuncio di una decina di giorni fa, in cui Trump ha detto no all’accordo di Parigi. Il “G6” è rimasto compatto: “L’accordo è irreversibile e va attuato, non è negoziabile ed è l’unico strumento possibile per combattere i cambiamenti climatici”. “Noi andiamo avanti”, ha detto Galletti, pur auspicando “in futuro un dialogo con gli Usa costruttivo, ma sulla base di questi punti”.

Per ricucire lo strappo sul clima, la diplomazia – in particolare quella della presidenza italiana “pugno di ferro in guanto di velluto”, ha detto il ministro francese Hulot – ha percorso la strada del dialogo nelle 24 ore passate a Bologna da Pruitt, con l’obiettivo di fare di tutto per arrivare ad un documento “congiunto”.

Se le brevi dichiarazioni dei rappresentanti del “G6” e dell’Ue a conclusione dei lavori sono state tutte all’insegna della condivisione totale degli obiettivi, il direttore dell’Epa ha affidato la sua ad un comunicato stampa. “Parigi non è la sola strada per fare progressi” e “per raggiungere il consenso”, ha ribadito, spiegando che “abbiamo riavviato il dialogo sul cambiamento climatico secondo le nuove priorità dell’Amministrazione Trump e le aspettative degli americani”.

Che sono quelle indicate dal Presidente in campagna elettorale. La riduzione della CO2 deve preservare una forte economia e un ambiente salubre. Il rapporto con “alleati storici e partner chiave” è troppo importante, ma gli Usa hanno voluto avere un approccio “fermo e chiaro” in un “confronto onesto” e un “dialogo internazionale costruttivo”.

Quindi, avanti da soli, “mostrando la leadership e offrendo soluzioni mirate nelle sfide ambientali del mondo”.

(di Stefania De Francesco/ANSA)

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