Sui migranti la Lega cerca la sponda di Grillo. No del M5s

Migranti accampati a Roma.
Migranti accampati a Roma.

ROMA. – La presa di posizione del Movimento Cinque Stelle sui migranti e la chiusura dei campi rom ha come effetto immediato quello di suscitare una doppia reazione: il plauso di Matteo Salvini e le critiche del segretario del Pd Matteo Renzi: “Il tema migranti esiste ma chiedo se ci si senta più sicuri con Minniti o con Di Maio”. Di tutt’altro avviso il segretario della Lega che tiene sotto osservazione i grillini già da diverso tempo. E con una legge elettorale proporzionale non esclude la possibilità di poter dialogare con i pentastellati dopo le urne.

Ora Salvini predica “cautela” e chiede al Movimento di far “seguire i fatti alle parole”, ma la decisione di Grillo di votare anche contro la legge per lo Ius soli (come il Carroccio) fa pensare che il reciproco interesse possa diventare qualcosa di più concreto.

L’idea di un’alleanza con i leghisti però fa storcere il naso a mezzo gruppo parlamentare, già scosso dalle divisioni dopo il dietrofront sulla legge elettorale. E così a mettere a tacere ogni voce ci pensa Alessandro di Battista: “Nessuna apertura alle Lega – mette in chiaro il big del Movimento – noi non facciamo alleanze”. Parole a cui fa eco anche Luigi di Maio che dopo aver incontrato gli ambasciatori Ue in Italia chiama in causa proprio l’Europa ed accusa “il Pd ed il ministro Minniti di essere fuori dal mondo”.

Certo, a nessuno è sfuggito come il cambio di strategia mediatica del Movimento sia coinciso con la batosta presa alle elezioni amministrative. Così come nel centrodestra, all’indomani dei buoni risultati della Lega, è chiaro che il segretario miri (nonostante le smentite di rito) ad avere un ruolo da protagonista. D’altronde il leader del Carroccio sa perfettamente che anche dalle parti di Arcore Silvio Berlusconi continua a giocare su più tavoli.

Da un lato la coalizione di centrodestra che alle amministrative ha dato prova di essere competitiva; dall’altro, il Cavaliere che non rinuncia all’idea che Forza Italia possa tornare centrale in un governo di larghe intese con il Pd di Matteo Renzi. Uno schema che certo non comprende il duo Salvini-Meloni(con il leader del carroccio disponibile, a parole, ad aprire la partita delle alleanze con il Cav, anche ipotizzando un passo indietro per la leadership) nè tantomeno i grillini.

Renato Brunetta non ha problemi ad ammetterlo: “Se il centrodestra non raggiungesse la maggioranza assoluta e se nessuno dovesse vincere le prossime elezioni l’ipotesi grande coalizione sarebbe inevitabile”. Per capire comunque se la comunanza su alcune tematiche tra Carroccio e M5s possa trasformarsi in alleanza ci vorrà ancora tempo.

Per ora, il cambio di passo dei 5 stelle non convince il segretario del Pd Matteo Renzi sicuro che “l’attacco ai migranti” sia un’operazione mediatica per coprire “la sberla presa alle amministrative. Sono stati bravi – scrive su Fb – e lo dico senza ironia perché gestire il registro della comunicazione richiede capacità e competenza”. Sceglie sempre facebook anche il presidente del Dem Matteo Orfini che invita ad approvare subito la legge sullo Ius soli, anche ricorrendo alla fiducia per dare una risposta “alla xenofobia e al razzismo da campagna elettorale dei grillini”.

La presa di posizione del Movimento Cinque Stelle incontra il plauso anche di Casapound che però nel sottolineare la “comunanza” tra i programmi mostra scetticismo sulle intenzioni dei pentastellati: “Non ci fidiamo più del Movimento”.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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