Fmi taglia le stime del Pil Usa. Non toccare le regole della finanza

Una persona camminando all'entrata dell'edificio sede del Fmi
Usa monitorano. Grecia, 'nostri istituti fra vittime'
(ZACH GIBSON/AFP/Getty Images)

NEW YORK. – L’economia americana cresce meno del previsto in mancanza dell’atteso piano di stimolo fiscale dell’amministrazione Donald Trump. Il Fmi taglia le previsioni di crescita per l’Azienda America al +2,1% sia nel 2017 sia nel 2018. E suggerendo che le stime della Casa Bianca per un +3% del pil entro il 2020 potrebbero essere ”eccessivamente ottimistiche”, avverte il presidente americano: la riforma di Wall Street non dovrebbe essere toccata.

Con un linguaggio cauto il Fondo presenta il suo primo Article IV dell’era Trump, che arriva in un momento delicato nei rapporti fra il direttore generale Christine Lagarde e l’amministrazione. Da mesi Lagarde lavora per allacciare un rapporto con il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin e con il consigliere economico d Trump, Gary Cohn, Sforzi caduti nel vuoto dopo gli avvertimenti del Fmi contro il protezionismo, definiti una ”spazzatura” dal segretario al Commercio, Wilbur Ross.

Anche per questo nell’Article IV il Fondo rivede i suoi toni, limitandosi a invitare gli Stati Uniti a essere ”giudiziosi” nel ricorrere a restrizioni all’import sulla base di motivazioni di sicurezza nazionale ed evitare misure che inavvertitamente indeboliscano, invece che rafforzare, l’economia globale. Un ritiro dall’integrazione rappresenterebbe un ”rischio al ribasso per gli scambi commerciali e la crescita” afferma il Fmi, mostrando la propria contrarieta’ anche all’ipotesi di un allentamento delle regole sulla finanza, con il presidente Donald Trump che punta a smantellare la riforma di Wall Street.

”L’attuale approccio alla regolamentazione e alla supervisione” finanziaria ”dovrebbe essere mantenuto”, aggiunge il Fmi, concedendo comunque che c’è spazio per ritoccare alcuni aspetti delle regole. Condivide l’appello anche il presidente della Fed. Allentare le regole che governano la finanza non sarebbe positivo, dice Janet Yellen, precisando come un sistema finanziario ”sicuro e solido” è essenziale per una ”crescita sostenibile”.

Le norme approvate dopo la crisi hanno rafforzato il capitale delle maggiori banche, e reso l’intero sistema più sicuro: ”è troppo” presto per dire che non ci sarà un’altra crisi finanziaria, ”mi auguro” che non ce ne sia un’altra nell’arco della ”durata della nostra vita”. Alla Fed il Fondo dice di andare avanti con rialzi graduali dei tassi di interesse, con decisioni basate sui dati disponibili.

E’ ”appropriato” anche procedere con la riduzione del bilancio, esploso con la crisi a 4.500 miliardi di dollari: l’importante è comunicare chiaramente le proprie mosse al mercato cosi’ da evitare volatilita’. E non mettere in pericolo la crescita. Gli Stati Uniti sono in ripresa da anni e stanno sperimentando la terza più lunga crescita economica dal 1850, con il pil che è il 12% più alto del suo picco pre-recessione e l’economia che appare tornata alla piena occupazione.

Ma il modello economico americano non sta funzionando come dovrebbe nel generare una crescita dei redditi condivisa. La riforma delle tasse che l’amministrazione Trump sta valutando, anche se finora resta molta incertezza al riguardo, e il piano degli investimenti alle infrastrutture potrebbero aiutare. Tutto sta a vedere se riusciranno a diventare realtà.

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