Libia: attaccato convoglio dell’Onu, “sequestro lampo”

ROMA. – Un attacco armato ad un convoglio di mezzi dell’Onu in viaggio a una cinquantina di chilometri di Tripoli, il rapimento di cinque, forse sette funzionari delle Nazioni Unite che erano a bordo, che sono poi stati rilasciati incolumi dopo poche ore: questa la dinamica dai contorni ancora incerti di un episodio avvenuto vicino a Zawiyah, in Libia, così come raccontato in maniera frammentaria da fonti locali raccolte dai media.

I funzionari, secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa egiziana Mena, fanno tutti parte della Missione Onu di sostegno alla Libia (Unsmil), che ha la sua base operativa nella vicina Tunisia. Con un tweet il capo della missione e inviato speciale del segretario generale dell’Onu, Martin Kobler, ha rilanciato un comunicato in cui l’Unsmil “conferma che un convoglio Onu è stato colpito oggi mentre era in viaggio fra Surman e Tripoli. L’Unsmil ha contattato gli addetti coinvolti. Non si ha notizia di vittime fra gli addetti Onu”.

Né Kobler, né l’Unsmil fanno riferimento ad un sequestro. Secondo fonti locali, a bordo del convoglio attaccato viaggiavano un americano, due svedesi, due giordani, un team di sicurezza romeno e alcuni libici. Fino a questo momento non ci sono indicazioni su chi possano essere stati gli autori dell’azione. L’Unsmil ha ringraziato il Governo di Accordo Nazionale, i membri della Camera dei Rappresentanti di Zawiyah e le autorità locali per l’aiuto nel garantire la sicurezza del suo staff, e ribadisce che le Nazioni Unite restano impegnate a sostenere la Libia nel cammino verso la pace e la stabilità.

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