Allarme Inps: “Immigrati fondamentali per il sistema di protezione sociale”

Lavoratori della costruzione. (ANSA)

ROMA. – Gli immigrati sono fondamentali per la tenuta del nostro sistema di protezione sociale: la chiusura delle frontiere per i prossimi 22 anni, infatti, comporterebbe un saldo negativo per le casse dell’Inps di 38 miliardi. Lo afferma il presidente dell’Inps, Tito Boeri, sottolineando che gli immigrati – spiega nella Relazione di accompagnamento al Rapporto annuale – “offrono un contributo molto importante al finanziamento del nostro sistema di protezione sociale e questa funzione è destinata a crescere nei prossimi decenni” man mano che si riducono le generazioni dei giovani italiani che entrano nel mercato.

Compensano, in pratica, il calo delle nascite nel nostro Paese. La chiusura delle frontiere agli extracomunitari – spiega Boeri – significherebbe, a prezzi costanti 73 miliardi in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali destinate agli immigrati con un saldo netto negativo di 38 miliardi per l’Inps”.

La simulazione – ha spiegato il presidente Inps – è fatta sulla base di una riduzione media ogni anno di 80.000 persone nei prossimi 22 anni. Molti degli immigrati che cominciano a lavorare oggi in Italia raggiungerebbero l’età per la pensione intorno al 2060, oltre quindi l’orizzonte della simulazione, ma la otterrebbero sulla base del calcolo contributivo.

Senza contare che – aggiunge Boeri – molti immigrati lasciano il Paese prima di maturare i requisiti contributivi minimi. “Anche quando ne avevano diritto in passato – dice – spesso non hanno chiesto il pagamento della pensione regalandoci i loro contributi”. Un regalo che secondo l’Inps vale circa un punto di Pil.

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