Gentiloni in pressing al G20: “L’Italia non sia sola”

Apertura del G20 (Foto Ufficio stampa Presidenza Consiglio)
Apertura del G20 (Foto Ufficio stampa Presidenza Consiglio)

AMBURGO. – Inutile girarci introno: “l’accoglienza dei migranti non può essere fatta da un solo paese. Non mi rassegno all’idea che ci sia un’operazione di soccorso internazionale e un’accoglienza nazionale”. Il premier Paolo Gentioni va dritto al punto parlando del dossier che gli sta più a cuore anche al G20 di Amburgo: l’emergenza migranti.

Assicura che non si aspettava che il vertice di Tallin, concluso con un secco ‘no’ all’apertura dei porti europei, potesse sciogliere il nodo dell’accoglienza. Ma mostra anche una certa insofferenza per la tanta solidarietà raccolta che però poi “fatica a tradursi in atti concreti”.

“Anche qui al G20 – dice al termine della prima giornata di lavoro ad Amburgo – tutti ti danno il loro personale sostegno quando si parla di migranti, ma la fatica che stiamo facendo è quella di tradurlo in ciò che serve”. Inutile pensare, assicura Gentiloni, che ciò potesse accadere alla riunione ministeriale di Tallin. Sbagliato però anche rassegnarsi al fatto che possa essere un solo paese a sobbarcarsi il peso dell’accoglienza.

Rispondendo ad una domanda sulla proposta lanciata dall’ex premier Matteo Renzi di rifiutarsi a inizio 2018, in sede di bilancio Ue, di versare la quota italiana di 20 miliardi se i paesi chiamati a farlo non avranno accolto i migranti, Gentiloni spiega che gli strumenti ci sono. E l’Europa sa che i (pochi) impegni presi per aiutare l’Italia vanno rispettati.

“Tant’è che per i Paesi che si rifiutano di adottare le decisioni della commissione – spiega – è stata aperta una procedura di infrazione”. Del resto “abbiamo sempre detto che non può esistere un’Europa a due rigidità, una sui conti e l’altra sull’immigrazione”. L’Italia quindi non molla, consapevole anche del fatto che l’accoglienza non può essere illimitata. E’ di oggi la proposta di Renzi di porre un tetto agli arrivi creando un numero chiuso, idea che ha sempre visto contraria la cancelliera tedesca Angela Merkel.

“La scelta tra Renzi e Merkel chiesta a me è un po’ esagerata – ha scherzato Gentiloni rispondendo ad una domanda -, sono dalla parte italiana. E’ normale ragionare sul fatto che non c’è una capacità illimitata di accoglienza”. Anche sulla paventata chiusura dei porti da parte dell’Italia il premier ha preferito non rispondere (“non parlo di eventualità”, ha tagliato corto) assicurando però che l’Italia continuerà a lavorare per ottenere “fatti”.

A cominciare dalla seconda giornata di G20, che si aprirà con la sessione dedicata all’immigrazione. E se i temi della ricollocazione dei migranti non sono certo nell’agenda del G20, molti dei leader coinvolti sono qui ad Amburgo, come Macron e Rajoy, contrari all’apertura dei porti francesi e spagnoli. Il lavoro diplomatico, insomma, continua.

(dell’inviata Paola Tamborlini/ANSA)

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