In Sicilia il via a M5S governista, cade il tabù delle alleanze

La presentazione del candidato M5S alla presidenza della Regione Siciliana a Palermo, 9 luglio 2017.ANSA / MIKE PALAZZOTTO
La presentazione del candidato M5S alla presidenza della Regione Siciliana a Palermo, 9 luglio 2017.ANSA / MIKE PALAZZOTTO

ROMA. – Aprire ufficialmente il percorso “governista” senza rinunciare alle battaglie storiche del M5S: Beppe Grillo e Davide Casaleggio, dopo aver incoronato Giancarlo Cancelleri candidato alle Regionali in Sicilia, aprono quella che Luigi Di Maio chiama la “fase due” del Movimento. Una fase che vede i pentastellati profondamente cambiati, negli equilibri interni e nel rapporto con la società civile, rispetto a poco più di un anno fa. E a cadere, dopo il voto siciliano di novembre, potrebbe essere un altro tabù, quello delle alleanze.

Più che di alleanze elettorali è di appoggio in caso di vittoria che si parla ma l’ipotesi, ora, non è più così seccamente negata nel Movimento. “Qui non c’è nessuna intesa da fare con vecchi partiti che hanno già governato questo Paese”, sottolinea Di Maio prima di lasciare Palermo confermando un concetto già espresso dallo stesso Di Maio e da Cancelleri: nessun dialogo, all’Ars o in Parlamento, con i vecchi partiti mentre, su un sostegno di liste civiche “ex novo” già si può discutere.

E il cambio di visione, che arriva nel giorno in cui Matteo Salvini parla di intesa “possibile” con il M5S, è il segno della nuova fase governista: con la legge elettorale siciliana e con quella che, probabilmente, vigerà per le politiche, il Movimento non potrà comunque evitare il nodo alleanze.

Ma, nella fase 2 dei Cinque Stelle, c’è anche un nuovo tema principe, quello dei migranti. Grillo e Casaleggio hanno ormai dato vita ad una controffensiva all’agenda del governo lanciando in prima linea, ancora una volta, Di Maio. Il vice presidente della Camera mercoledì incontrerà a Bruxelles il direttore di Frontex e venerdì sarà a Ventimiglia, nel giorno della Festa nazionale francese, per una visita ai valichi di frontiera.

“Verrà messo in evidenza come Parigi, con i respingimenti anche di minori, si stia rimangiando il motto “Liberté, Egalité, Fraternité””, si spiega nel Movimento. In Sicilia, invece, si partirà solo in tarda estate resta da vedere quali saranno gli effetti interni della linea dura sui migranti e della svolta governista del M5S. Due elementi che vedono da tempo l’ala ortodossa quanto meno perplessa ma l’impressione è che, per il momento, non ci sia spazio per lo scontro interno.

E oggi, ad esempio, Giampiero Trizzino – il candidato di fatto rivale di Cancelleri che questa mattina minacciava di andarsene se il M5S “si sposta a destra” – pubblica un post su Facebook in cui si dice “orgoglioso” di essere al fianco di Cancelleri.

(di Michele Esposito/ANSA)

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