Governo e Legge elettorale, Civiltà Cattolica detta l’agenda

Civiltà Cattolica
Governo e legge elettorale, Civiltà Cattolica detta agenda
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Governo e legge elettorale, Civiltà Cattolica detta agenda

ROMA. – “Mentre è in carica il Governo Gentiloni, che auspichiamo possa arrivare a fine legislatura, per quale motivo le forze politiche non cercano un nuovo accordo” sulla legge elettorale? A scriverlo è la Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti le cui bozze sono riviste dalla Segreteria di Stato Vaticana. Un auspicio che sposa quelli del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’articolo analizza l’esito delle amministrative che “riaprono i progetti sulle coalizioni nazionali”. “Quegli stessi partiti che si sono mostrati litigiosi sul piano nazionale e alleati in periferia dovrebbero chiarire davanti all’elettorato dove vogliono portare il Paese. Il centrodestra è unito, almeno formalmente, ma manca di leader; il centrosinistra, che il leader ce l’ha, manca di unità”.

“Riaggregare la sinistra – afferma la rivista – appare l’unico orizzonte strategico per il segretario Renzi, che al momento è accerchiato dalla minoranza interna e dalla nascente area legata a Pisapia che ha fatto emergere le differenze di metodo e di programma nella grande area del centrosinistra”.

“Berlusconi e Salvini, invece – si domanda – potranno costruire una politica comune? Entrambi uniti nel contrastare l’immigrazione, sono divisi sull’Europa”. Rimane il nodo della legge elettorale. “L’accordo – osserva la Rivista – al di là del merito, avrebbe ridotto le distanze tra le principali forze politiche e creato un clima più sereno per la formazione di coalizioni post-elettorali. Votare con il sistema proporzionale disegnato dalla Corte Costituzionale aumenterà invece gli scontri e le polemiche elettorali, e renderà difficili e poco giustificabili le alleanze post-elettorali”.

Di qui l’auspicio di un nuovo sistema che segua semplici criteri: “garantire governabilità allo schieramento e al premier che si vota; rispettare le minoranze politiche; introdurre una consistente soglia di sbarramento che favorisca la riduzione dei partiti e dei gruppi parlamentari”.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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