Gentiloni: “Vivere non vivacchiare”. E lancia il patto di Torino

Gentiloni a Torino
Torino, 21/07/2017 - Il Presidente Gentiloni visita la Cooperativa Piergiorgio Frassati Produzione Lavoro (Foto licenza CC-BY-NC-SA)
Gentiloni a Torino
Torino, 21/07/2017 – Il Presidente Gentiloni visita la Cooperativa Piergiorgio Frassati Produzione Lavoro (Foto licenza CC-BY-NC-SA)

TORINO. – “Bisogna vivere e non vivacchiare”: a Torino per una visita lampo dedicata al mondo del Terzo Settore, il premier Paolo Gentiloni cita Pier Giorgio Frassati, proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II ma considerato come uno dei santi sociali della chiesa torinese. Subito però puntualizza, fra i sorrisi dei presenti: “ma lui non parlava del Governo italiano”.

Poco prima, incontrando la sindaca Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, Gentiloni aveva rilanciato il cosiddetto ‘Patto per Torino’, che coinvolge Città, Regione e Governo in un programma di investimenti per lo sviluppo. In settembre il premier rivedrà sindaca e governatore, e sarà l’occasione anche per parlare dei 61 milioni del fondo perequativo Ici-Imu.

Il presidente del Consiglio ha ricordato nel suo intervento – organizzato dal sottosegretario Luigi Bobba nella sede delle Cooperative sociali Frassati che quest’anno compiono 40 anni – come attualmente l’Italia si trovi “in un frangente particolare, fuori dalla narrativa di una crisi disperante e senza prospettive, ma non fuori dalle conseguenze laceranti che questa ha avuto”. Però, ha affermato, “abbiamo la possibilità di far fronte a queste sfide, che sono qui e ora”.

Il presidente del Consiglio ha anche toccato il tema delle migrazioni, ribadendo che in questo campo “abbiamo il diritto di pretendere solidarietà”. Ma è il mondo del volontariato lo scopo principale della visita sotto la Mole del presidente del Consiglio. Quel mondo che può dare l’esempio di cosa significhi essere solidali.

“L’Italia sociale – ha affermato – è una delle parti migliori del Paese, ed è una parte di cui essere orgogliosi”. In questi mesi, ha aggiunto con un accenno alle contaminazioni mafiose emerse a Roma, “non sono mancati episodi che hanno messo in cattiva luce questo settore, ma l’incontro di oggi è anche una occasione per affermare, anzi per gridare, che certe degenerazioni non lo rappresentano”.

“Vivere e non vivacchiare – ha concluso – per chi fa il nostro mestiere in molti casi significa attivarsi per restituire la vita ad altre persone”. E’ quello che fanno i volontari nei luoghi visitati oggi dal premier: il bistrot Etiko dell’Opera del Murialdo dove si servono prodotti provenienti dai terreni confiscati alla Mafia, il Sermig, le Cooperative Frassati. Per Gentiloni, “è la cosa più straordinaria che si possa fare”.

(di Barbara Paloschi/ANSA)