Bersani: dialogante con Pisapia, ma netto con Gentiloni

Pisapia con Bersani
Pisapia con Bersani

ALBANO LAZIALE. – Molto dialogante con Giuliano Pisapia, “con lui nessun problema, vuole alternativa al Pd”. Netto invece con Paolo Gentiloni a cui chiede correzioni di rotta sul lavoro e gli investimenti già alla prossima legge di bilancio. Perchè su questi temi, ammonisce: “ci siamo rotti e non si scherza”. Pierluigi Bersani, davanti a qualche centinaio di militanti Mdp in una Piazza dei Castelli romani, getta acqua sul fuoco sulla polemica tra il suo movimento e l’ex Sindaco di Milano.

Proprio sulla ‘vexata questio’ della presenza di Pisapia alla festa di Milano, l’ex segretario Pd, candidamente ammette che anche lui avrebbe “fatto fatica a dire di non essere a casa”. “La verità è che abbiamo più pane che denti”, è la metafora rivolta a tutti per dire che “c’è una vasta area delusa del Pd che ancora nessuno è riuscito a rappresentare” e che quindi “serve generosità e superare le idiosincrasie personali”.

Nessun riferimento alle tante indiscrezioni secondo cui, proprio per colpa di Pisapia, il cantiere per il nuovo partito è praticamente fermo, malgrado i progetti di lavorare assieme, attraverso riunioni tematiche, al programma comune entro la pausa estiva. “I tempi sono importanti – spiega serafico – ma non drammatizzerei. Io andrò in giro anche dopo la fine di luglio, per tutto agosto”.

E’ evidente che il suo obbiettivo è il vertice del Pd, non certamente Pisapia, tantomeno l’elettorato suo o del Pd. “Mi dispiace che quest’anno ci saranno molte meno Feste dell’Unità. Io dico, fate le feste di Art 1. Vengo a tutte, se posso. Ma a chi mi dice: ‘Io sono sempre andato alla festa dell’Unità, che faccio?’, gli dico ‘vacci’. Ma guarda che ti fanno lavare i piatti, mica partecipare al dibattito”.

Molto acido invece con il leader Matteo Renzi e la sua proposta di “meno tasse per tutti”, che, a suo giudizio, vuol dire “meno tasse per i ricchi, meno welfare per i poveri, un modo per tirare la volata alla destra”. Persino sarcastico con le tesi esposte nel libro “Avanti”: “Là si parla di taglio delle tasse, aumento crescita e riduzione debito: roba da godimento globale, un maiale fatto solo di prosciutto”.

Ma è irruento soprattutto con il governo: “Se diciamo sinistra o centrosinistra la gente non la commuovi. Dobbiamo fare un processo di rialfabetizzazione su cosa significa sinistra a partire dai nostri valori, dal lavoro, dai diritti. Ora da qui a fine legislatura tireremo fuori le nostre proposte. E diremo al governo che su questo ci siamo rotti le scatole, non si scherza. Quando ci sarà da discutere la legge di bilancio, ci aspettiamo che Gentiloni ci ascolti e corregga qualcosa”.

Aperto al dialogo sulla legge elettorale, ma con l’avvertimento che Mdp non accetterà pastrocchi: “Non ci si presentino trucchetti. Noi proponiamo il Mattarellum, se ce lo bocciano allora meglio il tedesco congegnato bene”. Infine, prima di lasciare questa piazza molto affollata, Bersani accenna un cordiale rimbrotto a quella politica e quella stampa troppo dipendente dai sondaggi e poco attenta al Paese reale:

“Oggi siamo stati qui in tanti, ma non è una novità. Vi giuro che da tempo, in nessuna iniziativa nostra, ci sono più sedie che gente. E’ arrivata l’ora – ammonisce – di avere più umiltà, politici e altri, penso alla stampa, e di mettere l’ orecchio per terra e scarpinare dove vivono i cittadini”.

(dell’inviato Marcello Campo/ANSA)

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