Cardinale Parolin: “Mediazione della chiesa non un fallimento”

CITTA’ DEL VATICANO  – Nessun fallimento. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano, rispondendo a una domanda del giornalista dell’Avvenire, al quale ha concesso un’intervista, è stato categorico nel mettere i puntini sulle “i” nel “caso Venezuela”.

– No – ha ssicurato -. Non c’è alcun fallimento. La diplomazia della Santa Sede è una diplomazia di pace. Non ha interessi di potere né politico, né economico, né ideologico. Il Papa – ha spiegato Parolin – ha ricordato che quando ci troviamo di fronte a una situazione di crisi bisogna sempre considerare come opera la Santa Sede: è per una diplomazia pro attiva e non soltanto reattiva, quindi noi cerchiamo di portare sempre il nostro contributo. Se a volte questo non riesce l’importante è darsi da fare.

Ha aggiunto che, non parlerebbe assolutamente di fallimento.

– Nel caso del Venezuela – ha precisato – ci possono essere opinioni diverse ma l’importante è tentare di dare risposte attuabili in base alla situazione, soprattutto nel tenere in conto le condizioni reali della popolazione e del bene comune che deve venire prima di tutto

Pungolato dal giornalista, il cardinale Parolin ha anche analizzato le realtà di altre aree geografiche che vivono realtá simili al Venezuela.

– Direi soprattutto di tener conto del grido della gente, dei poveri – ha sottolineato -. Spesso si è sordi di fronte al grido che sale dalla base, dalle popolazioni che chiedono a gran voce la pace. Non a parole. Basta vedere le lacerazioni che tante popolazioni sono costrette a vivere: questo è un grido alla pace. I responsabili devono aprirsi a questo grido e non giocare sulla loro pelle. Non si tratta di limitarsi ai giochetti di politica internazionale, qui si tratta di dare risposte concrete, positive alle esigenze della gente. Se si fosse aperti a questa voce, penso si cercherebbe veramente di trovare una strada per risolvere i tanti problemi che lacerano la realtà di oggi.

 

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