Dopo le critiche, Minniti dialoga e ricuce con il Vaticano sul tema migranti

Arrivo migranti a Fiumicino
Arrivo migranti a Fiumicino

CITTA’ DEL VATICANO. – Negli stessi giorni in cui saltava polemicamente la riunione di governo e minacciava le dimissioni da ministro dell’Interno per i dissidi in seno all’esecutivo, soprattutto da parte della componente cattolica, sul codice per le Ong e sulla missione in Libia, Marco Minniti teneva in piedi un parallelo fronte di dialogo con le alte sfere del Vaticano e della Chiesa.

Sentitosi preso di mira nelle ultime settimane, in particolare da ripetute prese di posizione del giornale dei vescovi, Avvenire – si ricordano polemici titoli di prima pagina come “Reato umanitario” o editoriali come quello del presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo -, il ministro dell’Interno, a quanto apprende l’ANSA, avrebbe fatto arrivare in via informale ai vertici vaticani il suo disappunto per quelli che ha vissuto come degli attacchi.

Ne sono seguiti dei colloqui in cui il ministro ha potuto confrontarsi direttamente con personalità della Segreteria di Stato e di realtà ad essa collegate, spiegando nel dettaglio le finalità delle sue iniziative di contrasto ai traffici irregolari in tema di immigrazione. Tema su cui, commentano in Vaticano, “si è trovata subito sintonia, dal momento che uno dei cardini del pontificato di Francesco è proprio la condanna e la lotta alla tratta di persone e alla moderna schiavitù”.

Tant’è vero che nei vari colloqui, Minniti ha sempre ottenuto attestati di stima e di sostegno, non solo dal Vaticano ma anche da alte personalità della Conferenza Episcopale Italiana. E non è un caso, tra l’altro, che il quotidiano della Santa Sede, l’Osservatore Romano ha espresso più volte posizioni tutt’altro che intransigenti verso la ‘stretta’ imposta dal governo italiano, sia sull’attività delle Organizzazioni non governative, sia sulla gestione dei flussi migratori.

Sullo stesso argomento, oltretutto, è stato notato un recente intervento del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, che ha detto: “Occorre compiere ogni sforzo per coniugare il dovere primario dell’accoglienza con quello di un’incisiva e coordinata azione volta a regolare il fenomeno, in modo che la generosa accoglienza possa trasformarsi in integrazione senza generare gravi squilibri”.

Musica per le orecchie del ministro Minniti, che grazie ai canali di dialogo con Vaticano e Cei conterebbe di riequilibrare la pressione contro le sue iniziative proveniente da politici e da associazioni cattoliche.

(di Nina Fabrizio/ANSA)

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