Migranti: il Papa chiede il “diritto di nazionalità dalla nascita”

CITTA’ DEL VATICANO. – Accogliere, favorire l’inserimento nella scuola e nel lavoro, rispettare la dignità e soprattutto riconoscere il diritto alla nazionalità dal momento della nascita. E’ l’appello del Papa contenuto nel Messaggio per la Giornata del Migrante 2018 e la politica italiana subito si divide: legge nelle parole del pontefice un riferimento allo ius soli e si riapre lo scontro tra chi è favorevole e chi invece contrario.

“Nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine – sono le parole del Papa – al momento della nascita. La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale”.

“Io sono stato il promotore della legge popolare sullo ius soli. Sapete come la penso”, commenta positivamente il ministro Graziano Delrio dal Meeting di Rimini. Secco il ‘no’ del leader della Lega Matteo Salvini: “Se lo vuole applicare nel suo Stato, il Vaticano, faccia pure. Ma da cattolico non penso che l’Italia possa accogliere e mantenere tutto il mondo. A Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare”.

Dalla Lega anche il commento di Roberto Calderoli: “Sbaglia il Santo Padre a invocare l’introduzione nel nostro ordinamento dello ius soli e dello ius culturae che regalerebbe la cittadinanza italiana a oltre due milioni di immigrati”. Sull’argomento interviene anche il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani: “Credo che si possa pensare al fatto che chi prende la cittadinanza europea perda la cittadinanza del paese d’origine: penso che la cittadinanza sia una scelta, il che non significa perdere le proprie tradizioni, cultura e religione”.

Per Daniele Capezzone di Direzione Italia “non tocca a Papa Francesco scrivere le leggi del Parlamento italiano”. Al contrario Loredana De Petris di Sinistra Italiana invita “Pd e maggioranza a recepire il messaggio prezioso del Papa e a decidersi ad approvare una legge che moltissime persone attendono da troppo tempo”. Per il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova “il Parlamento trovi uno scatto e orgoglio trasversale. Integrazione è sicurezza”.

In realtà il messaggio del Papa, una anticipazione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebrerà il 14 gennaio 2018, è di più ampio respiro. Francesco chiede di “accogliere”, “proteggere”, “promuovere”, “integrare”. Cita l’esempio dei corridoi umanitari come diritto a fuggire dalle guerre e della fame in sicurezza. Invoca “permessi di soggiorno umanitari” e la possibilità di un ricorso più ampio ai ricongiungimenti familiari. “Non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie”, continua il Papa. E conclude: “Il principio della centralità della persona umana” obbliga “ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale”.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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