Riparte la battaglia dei vitalizi. M5s, riforma nella Costituzione

Riparte battaglia vitalizi.M5s
Riparte battaglia vitalizi.M5s

ROMA. – Prima Umberto Bossi da Pontida, poi Luigi Zanda e ora anche Ugo Sposetti: per la legge Richetti sui vitalizi il passaggio al Senato rischia di essere come nel gioco dell’oca un ritorno alla casella di partenza. E il M5s, che lo ha sempre temuto, annuncia: per abolire i vitalizi “abbiamo tentato di utilizzare diversi strumenti ma solo con una norma costituzionale possiamo essere sicuri di realizzarlo”. Per questo il capitolo delle pensioni degli ex parlamentari viene inserito dal M5s nel programma di riforme costituzionali che intende promuovere.

Un programma, spiega il plenipotenziaro per le Riforme, Danilo Toninelli, che avrà un intero capitolo dedicato all’abolizione di tutte quelle prerogative parlamentari che “oggi sottraggono deputati, senatori e ministri, dall’applicazione della giustizia e alle regole che valgono per tutti i cittadini”.

Per il M5s, che annuncia una griglia di riforme da sottoporre ad un voto referendario, la prima area di intervento di revisione costituzionale dovrà essere rivolta proprio a combattere i “privilegi” della “casta”. “Alcune disposizioni costituzionali devono essere modificate, non perché fossero sbagliate quando sono state introdotte, ma per l’abuso che ne è stato fatto”; occorre quindi “stabilire un tetto agli stipendi ed ai rimborsi parlamentari e ricondurre il sistema dei vitalizi, anche per il passato, al sistema pensionistico che vale per tutti i cittadini”.

Che il percorso al Senato della legge firmata dal Pd e sottoscritta dal M5s fosse irto di ostacoli era preventivato. Tant’è che già sono arrivati i primi stop. “Spero che il Senato tolga la retroattività nella legge, altrimenti rischia di essere incostituzionale” ha detto recentemente il presidente della Lega Nord. Anche il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, nei giorni scorsi ha sostenuto che “l’applicazione retroattiva contenuta nel ddl sui cosiddetti vitalizi” rischia di essere “di dubbia costituzionalità”.

A rincarare la dose è arrivato anche il senatore ed ex tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti. “Dicono che voterò no alla riforma. E’ riduttivo. Sarebbe meglio dire che ho già costruito la maggioranza parlamentare che affosserà la legge sui vitalizi”, ha promesso in occasione della cerimonia di commemorazione di Togliatti. “Emanuele Macaluso e Emma Bonino hanno dedicato la loro vita a battaglie per la democrazia e per il Paese, non meritano una pensione per il loro lavoro?”. E poi, “perché bisogna dare fastidio a tutte quelle donne che hanno diritto alla pensione di reversibilità, per essere state accanto a mariti impegnati in politica? Parliamo di signore di 85-90 anni, che vivono di quello. E io mi preoccupo per loro” dice.

Per i 5 Stelle, invece, “anche gli ex parlamentari, come ogni altro lavoratore, dovranno ricevere una pensione commisurata ai contributi versati: niente di meno ma niente di più!”. I 5S tuttavia non demordono: “In corso grandi manovre al Senato per mantenere i vitalizi. Noi tranquilli su riva del fiume. Se non passa legge passerà il cadavere del Pd” scrive il deputato M5s Danilo Toninelli su Twitter.

Su Fb annuncia invece l’imminente voto al programma Riforme, anche per smentire le voci di un abbandono della piattaforma Rousseau dopo le incursioni hacker degli scorsi giorni. “Queste sono le innovazioni costituzionali che vi proponiamo e che a breve potrete votare” scrive Toninelli presentando il programma di riforme che contiene anche il voto ai sedicenni. Tema, tuttavia, su cui la base appare molto scettica. Oggi i commenti degli iscritti al Movimento sul blog di Grillo erano molto chiari: è “un grave errore”.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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