Rispunta Spalletti nel luna park delle partite Roma-Inter

Spalletti ad Appiano Gentile durante la conferenza stampa di presentazione all'Inter
Spalletti ad Appiano Gentile durante la conferenza stampa di presentazione all'Inter (by IJG JPEG Library)
Spalletti, Inter
Spalletti ad Appiano Gentile (by IJG JPEG Library)

ROMA. – Dopo due stagioni al galoppo con un terzo, un secondo posto e il record di punti, Luciano Spalletti torna all’Olimpico, che ha voluto fortemente lasciare per dedicarsi alla ricostruzione dell’Inter, e sa di trovare un clima incandescente. Non ci saranno le ‘macumbe’ e gli striscioni velenosi che accolsero Capello dopo l’addio notturno in Mazda nel 2005, ma anche per il tecnico toscano non tira aria di applausi nonostante il bilancio positivo delle sue due stagioni.

Sarà anche la prima volta senza Totti, ora dirigente in tribuna. Spalletti arriva sabato al timone di un’Inter equilibrata che ha rimesso in carreggiata con polso e destrezza, avversario scivoloso per la Roma di Di Francesco, in emergenza difensiva. Sarà il big match della seconda di campionato a fine agosto, appuntamento di calendario che non evoca positività per Spalletti che otto anni fa si dimise dalla Roma dopo un 1-4 con la Juve lasciando spazio a Ranieri che contese lo scudetto all’Inter fino agli sgoccioli.

Nei due periodi con Spalletti la Roma è stata sempre protagonista e per lui essere avversario è quasi una novità: nei suoi anni di formazione ha ottenuto un successo (2-1 con l’Udinese) in otto gare, una di queste (0-5 all’Olimpico) gli è costata nel 2000 la panchina del Venezia. Altri tempi. Ora Spalletti gode di stima universale mentre Di Francesco è alle prime armi, ad alti livelli.

Fra l’altro la Roma deve fare i conti con lo stop di Bruno Peres, che si aggiunge a quelli di Karsdorp, Emerson e Florenzi per cui si dovra’ inventare una soluzione per fronteggiare la zona dove opera Perisic. Fra le opzioni circola anche quella che vorrebbe l’arretramento di Nainggolan, cecchino dell’ultima sfida con una splendida doppietta nel 3-1 a San Siro del febbraio scorso.

Tra Roma e Inter è sempre una sfida spettacolare, specie dopo Calciopoli. Con l’addio dello Special One i romanisti hanno avuto il sopravvento in serie A col doppio delle vittorie e ogni partita è uno show. Nella preistoria ci sono due 6-0 per l’Inter nel 1930 e nel 1953 e uno per la Roma nel 1942; poi negli anni 60 c’è un secco 3-0 ai nerazzurri sulla strada euro-mondiale.

Dagli anni 80 sfide più equilibrate. Un’entrata alla brasiliana (il “carrinho” di Falcao su Bagni che Agnolin marca col rosso) caratterizza un bel 3-1 nel 1981. Poi nel 1991 c’e’ la finale di Coppa Uefa: 2-0 a Milano per l’Inter del Trap, un gol e un palo di Rizzitelli all’Olimpico non bastano ai giallorossi. Gli attacchi si scatenano: l’Inter subisce un 4-1 nel 1992, poi l’arrivo di Ronaldo e Zeman spettacolarizza i match e per la Roma sono tempi cupi: a fine 1997 viene espulso Totti e l’Inter s’impone 3-0 e al ritorno 2-1 con una doppietta show di Ronaldo. L’anno dopo ancora due rovesci per Zeman: 4-1 a Milano e il funambolico 5-4 nel ritorno, sigillo di Simeone.

Con Capello il registro cambia: nel 2001 tappa verso lo scudetto, è un 3-2 con doppietta di Montella. Ma il salto di qualità arriva con Calciopoli: l’Inter piazza il poker di scudetti e l’unica antagonista è la Roma di Spalletti che però mastica bocconi amari: ko nella Coppe Italia 2005 e 2006 e Supercoppa thrilling. La Roma si porta sul 3-0, poi ko 4-3 ai supplementari con zampata di Figo. Rivincita nel 2007: un memorabile 6-2 all’andata confeziona la vittoria nella Coppa Italia. Con un rigore di De Rossi vince anche la Supercoppa.

Ma è un fuoco di paglia: 4-1 per l’Inter all’Olimpico e poi 1-1 a San Siro con polemiche furiose per un’espulsione di Mexes (per Totti e’ un “aiutone”). Il ping pong prosegue: 2-1 e Coppa Italia alla Roma, 8-7 ai rigori e Supercoppa all’Inter.

Comincia l’era Mourinho che irride Ranieri con l’espressione “zero tituli”: sulla strada del triplete l’Inter perde 2-1, la Roma si porta a -1 poi c’è la surreale sfida con la Lazio e all’ultimo turno Milito firma lo scudetto. All’Inter va anche la Coppa Italia: 1-0 con gol di Milito ma la partita è una corrida e Totti viene espulso per un calcio a Balotelli. Mourinho fugge a Madrid e Benitez agguanta la Supercoppa, 3-1 alla Roma con doppietta di Eto’o.

Gli squilli successivi sono un 5-3 che Leonardo consegna a Ranieri nel 2011 e un 4-0 a Gasperini. Si innesta una serie romanista che dura quattro anni con Zeman e Garcia e tre vittorie a San Siro con doppiette di Totti e Destro e un 4-2 in casa. Poi l’Inter si impone 2-1 con Icardi agli e 1-0 con Medel.

Ma gli ultimi acuti sono romanisti: un 2-1 ad ottobre sul groppone di De Boer e un 3-1 a San Siro a Pioli con doppietta show di Nainggolan. L’Inter in campionato non vince all’Olimpico dal 4-0 del 2008. Toccherà proprio a Spalletti, che ha vissuto sulla sua pelle quel ko, tentare di invertire la rotta nel suo primo appuntamento da ‘nemico’.

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