Guardie Svizzere choc: “Attacco a Roma è questione di tempo”

Guardie Svizzere choc, "attacco Roma questione tempo"
Guardie Svizzere choc, “attacco Roma questione tempo”

CITTA’ DEL VATICANO. – La Guardia Svizzera è pronta ad affrontare qualsiasi minaccia anche terroristica. Lo ha detto il Capo del contingente che difende il Papa nel corso del raduno delle guardie che si è tenuto nei giorni scorsi a Soleure in Svizzera. “Forse è solo una questione di tempo prima che un attacco del genere si verifichi a Roma. Ma siamo pronti anche a questo”: è il commento choc del Comandante Christoph Graf secondo quanto riportato da ‘Cath.ch’, portale cattolico svizzero, rilanciato anche da altri media di informazione religiosa.

Il fatto che l’Italia, e in particolare Roma, possa essere oggetto di attacchi terroristici si rileva anche dalle continue minacce dei jihadisti sui loro media. L’ultima in ordine di arrivo è stata la minaccia via Telegram, all’indomani dell’attentato di Barcellona, rilanciata da Site, l’organo che fa da megafono ai canali di comunicazione dei terroristi. Ma colpisce che nei fatti sia una eventualità presa in seria considerazione.

Graf, il Capo del piccolo contingente militare che vigila sulla sicurezza del Papa e del Vaticano, ribadisce da tempo che i suoi soldati sono addestrati ai massimi livelli. Presenza folcloristica per le loro divise multicolori, oggetto di migliaia di foto-ricordo ogni giorno, le guardie svizzere in ogni caso non si addestrano con le alabarde che pure ancora sfoggiano nelle grandi occasioni. Sono un vero e proprio corpo militare, anche se piccolo, motivato e preparato.

Graf ha infatti ricordato la qualità della nuova formazione per le reclute in collaborazione con la polizia cantonale del Ticino. “La Guardia Svizzera adatta costantemente la sua formazione alle sfide di oggi. La Scuola reclute è stata portata da due a quattro mesi e viene svolta in collaborazione con la polizia cantonale ticinese”, ha ricordato il comandante.

Quanto alle minacce, l’attenzione in Vaticano è da tempo già ai massimi livelli. Qualche giorno fa è stato detto che “non ci sono evidenze” ma l’attività di prevenzione è strettissima. E’ praticamente impossibile avvicinarsi con auto o altri mezzi alla piazza e per entrare in basilica è necessario passare sotto i metal detector. Camionette dell’esercito e delle forze di sicurezza vigilano su tutte le porte di ingresso e in occasione degli eventi con il Papa, anche quelli settimanali come l’Angelus, i controlli sono sempre molto accurati.

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