La ripresa dei lavori del Parlamento si avvicina, caos sulla tempistica delle leggi

Tabellone elettronico della Camera durante una votazione. Parlamento
Tabellone elettronico della Camera durante una votazione. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Vitalizi, si vota
Tabellone elettronico della Camera. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Sale la tensione tra i partiti alla vigilia della ripresa dei lavori parlamentari. Manca poco più di una settimana alla riapertura di Camera e Senato che dovranno sin da subito esaminare una serie di dossier ‘caldi’: lo ius soli, la legge elettorale e i vitalizi, tre temi su cui si preannuncia non solo battaglia tra maggioranza e opposizioni ma anche distinguo tra i partiti che sostengono il governo. Una corsa contro il tempo tenendo conto non solo dell’imminente avvio della sessione di Bilancio ma anche dell’avvicinarsi della fine della legislatura e l’avvio della campagna elettorale.

Gli occhi sono puntati soprattutto su Palazzo Madama dove si preannuncia una sorta di ingorgo. Quest’anno la legge di Bilancio inizierà il suo iter proprio a palazzo Madama che dovrà anche occuparsi, dopo il via libera di Montecitorio, della legge sui vitalizi e dello ius soli.

Sul primo punto il Movimento Cinque Stelle ha già promesso battaglia. I grillini che hanno fatto del tema dei vitalizi uno dei loro cavalli di battaglia chiedono che il disegno di legge approvato a fine luglio dalla Camera sia calendarizzato il prima possibile a palazzo Madama.

L’appuntamento è comunque per il primo ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato: vale a dire probabilmente il 6 settembre. Giorni in cui dovrebbe entrare nel vivo il cantiere della legge di Bilancio e riprendere anche il confronto sulla legge elettorale lasciata in stand by per tutta l’estate. Difficile prevedere i tempi di approvazione del provvedimento soprattutto in caso di modifiche. A quel punto si ridurrebbero i margini per l’ok definitivo del provvedimento entro la fine legislatura, che potrebbe consumarsi già a fine dicembre.

D’altro canto sono in molti, anche dentro il Pd, a pensare che sia necessario una riscrittura delle norme sugli assegni previdenziali dei parlamentari ma soprattutto di ex deputati e senatori: i riflettori sono puntati in particolare sulla misura che prevede il ricalcolo dei contributi per chi è stato parlamentare in passato, e che rappresenta la novità principale del testo.

Il timore è che questa norma sia il cavallo di Troia per un’operazione più vasta, che possa riguardare tutti i pensionati. E che, proprio per questo, potrebbe finire sotto accusa da parte della Corte Costituzionale. Di sicuro la campagna elettorale alle porte renderà tutto molto complicato.

Prima comunque dell’approdo della manovra alle Camere, previsto per metà ottobre, si tenterà la stretta per cambiare il Consultellum e rendere omogenei i due sistemi di Camera e Senato come chiede anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le posizioni sono distanti ed un primo giro di orizzonte si farà il 6 settembre in commissione Affari Costituzionali della Camera che ha come primo punto proprio le modiche alla legge.

Punto interrogativo anche sul via libera alla legge sulla cittadinanza su cui si registrano divisioni nella maggioranza tra il Pd e Alleanza Popolare. Difficile dunque prevedere (tenendo conto anche dei numeri sempre in bilico al Senato) se il testo vedrà mai l’approvazione definitiva. La finestra per discutere il provvedimento poi è condizionata dai tempi di approvazione della legge di Bilancio.

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