Indagini sul racket dei posti letto, perquisito edificio a Roma

Indagini su racket posti letto, perquisito edificio Roma

ROMA. – La Digos è tornata nell’edificio di via Curtatone, a Roma, dopo lo sgombero, una decina di giorni fa, degli occupanti abusivi. Gli investigatori sono andati a caccia di elementi per fare luce sul presunto racket dei posti letto, ossia dell’accesso all’immobile occupato previo pagamento di circa 10 euro a notte. Il blitz è scattato dopo l’apertura di un fascicolo, per il momento contro ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Nello stabile sono stati sequestrati computer e documentazione, tra cui ricevute. Sono stati trovati anche documenti lasciati da alcuni migranti che occupavano lo stabile. Ma gli accertamenti di piazzale Clodio prendono in esame anche l’ipotesi di violazione dell’articolo 467 del codice penale: contraffazione del sigillo dello Stato ed uso del sigillo contraffatto.

Nel decreto di perquisizione firmato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale, titolare dell’ inchiesta, si motiva il blitz della Digos con “il fondato motivo che presso lo stabile siano occultati timbri con il sigillo dello stato, documenti riportanti timbri dello stato, ricevute di pagamento per soggiorni all’interno dello stabile di cittadini stranieri, anche clandestini, o comunque documenti o oggetti a questi riferibili”.

A sollecitare la perquisizione era stata la stessa Digos e tale iniziativa è stata condivisa dal magistrato che oggi ha emesso il relativo decreto. Le indagini hanno preso spunto dal ritrovamento, all’indomani dello sgombero culminato in scontri tra occupanti e forze dell’ordine, di alcune ricevute di pagamento che hanno fatto sospettare l’esistenza di un gruppo di persone, forse legate ai movimenti per la casa, che potrebbero aver speculato sull’occupazione dell’edificio.

Con la Digos sono intervenuti sul posto anche la polizia scientifica per documentare lo stato dei luoghi in cui vivevano gli occupanti. La strada è stata chiusa al traffico. Determinante per l’avvio degli accertamenti dell’aggiunto Francesco Caporale il contenuto di una relazione degli stessi investigatori che avrebbero scoperto, occupazione abusiva a parte, un situazione di diffusa illegalità.

In particolare, avrebbero accertato che agli occupanti l’immobile veniva consegnata una tessera nominativa con l’intestazione “Palazzo di Indipendenza” che consentiva loro l’accesso nell’edificio. Tutto ciò, unito alle ricevute di avvenuto pagamento per il posto letto, ha indotto gli inquirenti ad approfondire la questione e ad aprire un apposito fascicolo processuale. Lo sgombero dell’ immobile adiacente la stazione Termini è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta, per occupazione abusiva, del pm Eugenio Albamonte.

A piazzale Clodio sono numerosi i procedimenti aperti, in materia di occupazione. Un fenomeno che ha portato, nei mesi scorsi, anche all’avvio di un procedimento contro ignoti per associazione a delinquere, da parte del pm Tiziana Cugini. Nel mirino soggetti che promuovono e gestiscono tali iniziative e se, dietro a queste, si celino atteggiamenti intimidatori.

Lascia un commento