Anche Moody’s ottimista: “L’Italia crescerà dell’1,3%”

Anche Moody’s ottimista, l’Italia crescerà dell’1,3%

ROMA. – Crescita più robusta del previsto. Ormai ci credono tutti, anche Moody’s. L’agenzia di rating è l’ultima in ordine di tempo, dopo Fmi, Banca d’Italia e Confindustria, ad avere rialzato decisamente le stime del Pil italiano all’1,3% per il 2017 e il 2018 con una revisione verso l’alto di mezzo punto per quest’anno e di tre decimali per il prossimo (le stime precedenti erano +0,8% e +1%). Un dato, accompagnato dal balzo della fiducia indicato da Bruxelles per il nostro Paese che fa ribadire al premier Paolo Gentiloni la soddisfazione per numeri che finalmente vanno nel verso giusto insieme all’impegno a tradurli anche in “più lavoro”.

La crescita è sostenuta “dalla politica monetaria e di bilancio e da una ripresa più forte nella Ue”, scrive Moody’s, migliorando le previsioni anche per Germania e Francia (+2,2% e +1,6%). Nel complesso nel suo Global macroeconomic outlook, l’agenzia di rating stima una crescita per l’intera Eurozona del 2,1% nel 2017 e dell’1,9% nel 2018 dopo una espansione dell’1,7% nel 2016, sottolineando che l’espansione dell’economia resterà in in accelerazione “per il resto dell’anno” e che “l’indice di fiducia dei consumatori ai massimi da 16 anni fa ben sperare per una ripresa dei consumi”.

Il riferimento è all’indicatore della fiducia economica (Esi) della Commissione europea, che ha toccato i massimi da oltre 10 anni e che ha fatto registrare un balzo del 3,6% proprio in Italia. Migliora anche l’indicatore del clima per le imprese, e aumentano le aspettative sulla produzione. La fiducia, secondo i dati Ue, è in crescita dello 0,6% a 111,9 punti ed è salita soprattutto nell’industria e nei servizi.

Anche su questo fronte arrivano per l’Italia notizie positive, dopo il vero e proprio boom del primo trimestre: nel secondo trimestre l’indice destagionalizzato del fatturato è aumentato dello 0,7% rispetto al primo trimestre 2017 e del 2,7% sull’anno, “consolidando – spiega l’Istat – i segnali espansivi registrati nei trimestri precedenti”.

Proprio l’andamento oltre le aspettative dei servizi nel primo quarto dell’anno aveva trainato la revisione del Pil primo trimestre di due decimali da +0,2% a +0,4%. Un ritmo di crescita che secondo la prima stima flash di metà agosto da parte dell’istituto di statistica si è mantenuta anche nel secondo trimestre (anche se il dato sconta 3 giornate lavorate in meno dello stesso periodo del 2016).

Al Tesoro per il momento non si fanno commenti ma si prende nota dei numeri tutti in miglioramento in attesa appunto che l’Istat confermi una crescita acquisita di metà anno (+1,2%) che già supera le stime del governo (+1,1%) con la diffusione dei conti il prossimo primo settembre. Sulla base di quel dato l’esecutivo potrà così valutare di quanto rivedere le proprie previsioni in vista della nota di aggiornamento al Def.

In quella sede oltre al dato del Pil potrebbe essere rivisto anche quello del debito, che deve comunque fare i conti con una inflazione ancora non altissima. L’andamento dei prezzi di agosto sarà diffuso domani mentre la Germania già ha segnato un’accelerazione a +1,8% dopo l’1,5% di luglio, con un dato preliminare già migliore delle attese degli analisti.

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