Irma si abbatte sui Caraibi, prime vittime nelle Antille

Irma si abbatte sui Caraibi.
Irma si abbatte sui Caraibi.

WASHINGTON. – Irma, uno dei più potenti uragani mai registrati nell’Atlantico, con venti sino a 225 km/h, ha toccato terra per la prima volta nella notte di mercoledì a Barbuda, devastando poi una manciata di isole nei Carabi nordorientali, tra cui St. Martin (dove Donald Trump ha una villa di lusso), Saint Barthelemy, Anguilla. Secondo il presidente francese Emmanuel Macron, ci sono vittime nelle Anitlle francesi e i “danni materiali sono considerevoli”. Tra le vittime, un incauto surfista, il sedicenne Zander Venezia, che voleva sfidare le onde e si è schiantato sugli scogli dell’isola di Barbados.

Adesso l’uragano, di categoria 5 (il massimo della scala) si sta dirigendo verso le Isole Vergini, che dovrebbe raggiungere nel pomeriggio ora locale (in serata in Italia), prima di continuare la sua corsa verso Porto Rico. Sulla sua traiettoria ci sono anche la Repubblica Dominicana, Haiti, Bahamas, Cuba e, entro il fine settimana, la Florida meridionale, con un possibile rimbalzo anche nella Carolina del sud e del nord. Nel frattempo, nelle calde acque del Golfo del Messico si è già formata una nuova tempesta tropicale, Katia.

Donald Trump ha già dichiarato lo stato di emergenza per Porto Rico, Isole Vergini Usa e Florida, mentre la Camera ha approvato quasi all’unanimità un primo pacchetto di aiuti da 7,9 miliardi di dollari per il recente uragano Harvey in Texas. Il presidente rassicura i cittadini garantendo che lui e il suo team stanno monitorando ora quello che sembra essere “il maggiore uragano mai registrato nell’Atlantico”.

Dopo che la sua amministrazione ha superato con Harvey il primo test nella gestione di una calamità naturale, il tycoon non può permettersi di inciampare in Florida, dove peraltro c’e’ anche la sua residenza di Mar-a-Lago, la “Casa Bianca d’inverno’.

Rick Scott, il governatore del Sunshine State, ha lanciato un appello a rispettare gli ordini di evacuazione e a farlo “rapidamente”, mobilitando subito mille uomini della Guardia nazionale e richiamandone in servizio 7000 per venerdì. “Irma è più grande e più potente di Andrew”, ha poi ammonito.

Nel 1992 Andrew è stato il secondo uragano più distruttivo nella storia degli Stati Uniti (65 morti), e l’ultimo di tre uragani di Categoria 5 che hanno colpito gli Stati Uniti nel XX secolo dopo l’uragano del Labor Day nel 1935 e l’uragano Camille nel 1969. Devastò il nordovest delle Bahamas, la Florida meridionale a Homestead (sud di Miami) e il sudovest della Louisiana, causando danni per circa 25 miliardi di dollari odierni, la cifra più alta prima di Katrina nel 2005 e di Harvey nei giorni scorsi.

A confermare la potenza di Irma è Kerry Emanuel, un esperto di uragani del Mit, secondo cui l’uragano possiede circa 7.000 miliardi di watt, circa due volte l’energia di tutte le bombe usate nella seconda guerra mondiale.

Le prime evacuazioni riguardano l’estremità meridionale della Florida, dalla popolatissima area di Miami all’arcipelago turistico di Key West, cittadina dove visse anche Ernest Hemingway. L’aeroporto locale ha già chiuso. A breve lo faranno anche le scuole e gli uffici pubblici. Sospese o rimandate tutte le competizioni sportive all’aperto.

Intanto Parigi, Londra e l’Aja mandano aiuti alle loro ex colonie nei Caraibi, dove si cominciano a contare danni descritti come “ingenti”. E se la rotta del volo di Papa Francesco verso la Colombia è stata deviata per evitare l’uragano, c’è anche chi, come il miliardario fondatore della Virgin Richard Branson, si è barricato nella sua villa per vivere l’atmosfera “inquietante ma stupenda” dell’arrivo di Irma, prevedendo di consumare parte della sua ricca cantina di vini.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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