Rivolta piloti blocca Air Berlin, 100 voli a terra

Air Berlin, stop ai voli
Rivolta piloti blocca Air Berlin, 100 voli a terra

BERLINO. – Nuove turbolenze in atto per la compagnia aerea Air Berlin. Sono stati oltre 100 i voli cancellati a causa dell’assenza improvvisa di 200 piloti, che non si sono presentati al lavoro, inviando certificati di malattia. Mentre i passeggeri colpiti da uno sciopero, definito “selvaggio” da più di un commentatore, sono stati diverse migliaia, soprattutto negli scali di Berlino e Dusseldorf, ma anche in altre città della Germania.

La ragione della protesta, inusuale nella forma, secondo la Bild sarebbe stata la transizione dei piloti ai nuovi acquirenti, nel corso della delicata fase di trattativa in atto. Ma il sindacato dei piloti tedeschi si è affrettato a prendere le distanze da questa versione dei fatti, chiarendo in un comunicato “di non essere a conoscenza” di quanto accaduto e “di non aver mai chiesto ai piloti di mettersi in malattia”.

L’astensione, che ha riguardato un settimo del totale dei voli della compagnia, è stato definita da un pilota “un puro atto di disperazione, ne va della nostra sopravvivenza”, riferisce ancora il tabloid.

Intanto Air Berlin si è scusata del disagio con i viaggiatori, anche se è ancora incerto cosa accadrà nei prossimi giorni. Quello che è possibile stimare, sono i costi dello sciopero. Secondo Thomas Winkelmann, Ceo del consiglio di amministrazione di Air Berlin, si può quantificare in “diversi milioni di euro”: 4 o 5 ha ipotizzato il quotidiano Berliner Zeitung.

Ma il commento più drastico è arrivato da Frank Kebekus, che tiene in mano il delicatissimo filo delle trattative tra la compagnia aerea e i nuovi acquirenti. Per Kebekus la vicenda “è puro veleno” sui negoziati in corso. Il tempo della contrattazione, infatti, si sta per esaurire e il nervosismo non è mai stato così alto. Venerdì scade il termine per la presentazione delle offerte e l’imprenditore Hans Rudolph Woehrl ha fatto sapere di essere pronto a passare alle vie legali nel caso in cui dovesse accorgersi che “la sua proposta non venisse accettata in mancanza di motivi oggettivi o in presenza di una proposta migliore”. Il 21 settembre si arriverà ad una decisione, ma il la pressione è alta, e le turbolenze potrebbero non finire qui.

(di Uski Audino/ANSA)

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